Lazio, la scossa data da Tudor
Tudor non è mai stato mister domani, è arrivato per tentare la risalita europea. Un futuro tutto al presente, fin da subito è stato il senso della sua missione. L’ultima Lazio di Sarri stava scivolando nel torpore vedendo i sogni svanire. Aveva ragione Mau, c’era bisogno di una scossa. Tudor ha ridato anima ai corpi. Con un’indiscutibile larghezza di mezzi e modi ha cambiato modulo, ha rilanciato rivoltosi (Luis Alberto) e dimenticati (Kamada). è entrato dentro la Lazio, ne ha rovesciato lo stile e le abitudini. C’è un’idea diversa di squadra. Igor ha chiuso l’era dell’estetica, ha aperto l’era della sostanza. Con nuovo spirito la Lazio è riuscita a conquistare 12 punti in 5 partite di A, media di 2,4 punti a gara (4 vittorie e una sconfitta pesantissima nel derby). La media di Sarri era 1,42 (40 punti in 28 partite).
Gli umori dei giocatori e Immobile...
Con Tudor i giocatori precedono il gioco. Kamada e Luis sono sempre gli esempi manifesto della sua opera. A Castellanos sta trasmettendo sicurezza, ma alla domanda “sarà titolare in futuro?” non ha saputo rispondere. Pedro ha sintetizzato così il cambio di allenatore, lui che era un fedelissimo di Mau: «Cosa è cambiato con Tudor? È cambiata l’idea, la mentalità di Tudor è forte e di carattere. Mi piace molto, è vincente. Ha dato energia alla squadra». Non può dire lo stesso Immobile, sabato entrato al 42’ st, ha potuto giocare 7 minuti con i 4 di recupero. Dopo l’infortunio al ginocchio si sentiva pronto, s’aspettava di giocare di più e non è escluso che ne parli con Tudor già oggi alla ripresa. Il minutaggio l’ha avvilito. Simbolo senza tempo, Ciro. Nel senso peggiore della parola. Il finale di stagione si rifletterà sul mercato, sulle strategie per l’attacco. Castellanos vuole essere la punta di diamante, Ciro non si sente una comparsa. Tudor non l’ha detto, ma si sentirebbe più tranquillo con un attaccante in più.