Reggi svela: “Sinner può vincere a Roma. Ma deve stare attento a una cosa”

L’ex azzurra racconta gli italiani e parla del nostro numero 1 in vista degli Internazionali
Reggi svela: “Sinner può vincere a Roma. Ma deve stare attento a una cosa”© Getty Images
Alessandro Nizegorodcew
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Ex numero 13 del mondo, campionessa agli Internazionali d’Italia nel 1985 (quando si giocarono a Taranto), commentatrice a Sky Sport da 21 anni. Raffaella Reggi si appresta a vivere e a raccontare, con cuffie e microfono, l’ennesimo Foro Italico. «Sinner arriverà a Roma con l’intenzione di vincere il torneo – racconta – e il pubblico potrà essere un fattore importante. Dovrà essere bravo a gestire la pressione, soprattutto fuori dal campo, avrà tutti gli occhi addosso. Sarà una prova di maturità notevole». 
 
Si aspettava che Sinner arrivasse così in alto? 
«Ero sicura che avrebbe raggiunto questo livello, ma francamente non con tale rapidità. Da settembre a oggi Jannik ha avuto una crescita esponenziale». 
 
Cosa la colpisce di più? 
«Il fisico. Ha lavorato moltissimo e oggi in campo ha maggiore energia, più spinta nei colpi da fondo e nel servizio. Sinner è in evoluzione continua e dà sempre nuovi spunti di cui parlare in telecronaca. Ha l’obiettivo di migliorarsi giorno dopo giorno. Tutto ciò fa la differenza. È encomiabile». 
 
Chi sembra arenato è Musetti. 
«A me Lorenzo piace molto, è un tennista che esula dai classici schemi: rovescio a una mano, grande tocco e un discreto fisico su cui ha lavorato molto nelle ultime stagioni. Sinner, però, insegna che bisogna sempre cercare di migliorare sia i punti deboli che quelli di forza. Musetti dovrà modificare qualcosa. Deve fidarsi e affidarsi alla propria guida tecnica». 
 
È difficile uscire dalla propria comfort zone? 
«Sì, per tutti i giocatori. Ed è per questo che ho un rispetto infinito per Jannik Sinner, che ha lasciato la zona di comfort rappresentata da Riccardo Piatti, che aveva svolto con lui un grande lavoro, per assumere prima Simone Vagnozzi e poi anche Darren Cahill. Tornando a Musetti, quindi, per quanto sia tennisticamente un piacere per gli occhi, dovrà sistemare alcuni tasselli per un ulteriore salto di qualità». 
 
Al Foro Italico avremo, tra qualificazioni e main draw, più di 30 italiani. 
«E non vedo l’ora di vedere il Centrale e lo stadio Pietrangeli, inondati dal pubblico italiano. Questo campo è una meraviglia. È lì che sono giunte tante imprese dei nostri ragazzi e ragazze». 
 
Jasmine Paolini sta vivendo un momento eccezionale. 
«Ognuno ha i propri tempi di maturazione e bisogna avere la giusta pazienza. Jasmine è stata bravissima a rimanere attaccata a un grande coach come Renzo Furlan, che le ha trasmesso la dedizione al lavoro, migliorando ogni dettaglio del suo tennis. È una ragazza molto divertente da veder giocare ed è un esempio per le colleghe».  
 
Qual è la telecronaca che l’ha più emozionata? 
«Se devo scegliere un match recente non ho dubbi: Nardi contro Djokovic a Indian Wells, quel terzo set del giovane azzurro mi ha esaltato. Non dimentico però le finali di Wimbledon e i Giochi Olimpici. Nei prossimi anni, però, penso e spero di poter commentare altri grandi incontri, sia maschili sia femminili. È un lavoro bellissimo, una straordinaria avventura». 

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