Il giudizio di Chiellini su De Rossi: c'è il paragone con Guardiola

L'ex difensore della Juventus ha parlato anche di Conte, Cristiano Ronaldo e dei giocatori che gli hanno segnato di più di carriera

Giorgio Chiellini si è trasferito da ormai negli Stati Uniti dopo l'addio alla Juventus: prima un anno da calciatore nel Los Angeles FC, ora il ruolo da collaboratore tecnico nella stessa società. Proprio da LA l'ex difensore ha rilasciato una lunghissima intervista al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli, in cui ha ripercorso diverse tappe della sua carriera e non solo.

Chiellini: "Devo operarmi, non riesco più a correre"

Il classe 1984, infatti, ha parlato dell'infortunio che si è procurato proprio nel periodo in cui aveva deciso di appendere le scarpe al chiodo: "Devo farmi una risonanza al ginocchio che ha ceduto nell'ultima partita, sono stato fortunato a ritirarmi nel momento giusto. [...]  Nell'ultimo allenamento della carriera ho avuto un infortunio, ma ho giocato la finale (della MLS Cuoìp, ndr) con antidolorifici, punture al ginocchio e bendaggi particolari. Ora non riesco a fare attività fisica o correre perché il ginocchio si gonfia, penso che dovrò operarmi".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il calcio italiano è a un punto di non ritorno"

Poi un commento sul calcio italiano in generale: "Siamo in un punto di non ritorno, finché non si trova un accordo comune e si continua a pensare all'interesse personale non vedo una soluzione a breve. Se si comincia a ragionare ora si parla fara cinque anni e io spero che si possa cambiare. Quello che sto vedendo è che ogni volta si poteva fare un passo avanti, se ne è fatto uno indietro. Serve un po' tutto, sia a livello governativo, che nell'accessibilità e nelle infrastrutture. [...] Mi pare impossibile che Milano e Firenze non riescano a costruire uno stadio. A Roma si parlava dello stadio nuovo quando c'era Totti, se continuiamo così non ci giocherà nemmeno il figlio di Totti...".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

"De Rossi? Serve essere nel posto giusto al momento giusto"

Restando sulla Roma, un pensiere anche sul De Rossi allenatore: "Sono doppiamente felice per lui perché dopo l'esperienza alla SpaL stava facendo fatica a trovare squadre di livello. Poi non c'è una sola verità: come Daniele non era scarso l'anno scorso, ora non è il Guardiola di turno. Serve essere nel posto giusto al momento giusto".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

I giocatori che hanno segnato di più a Chiellini

Puntualità che ha sempre avuto negli interventi difensivi, ma alcuni giocatori gli hanno dato più rogne di altri: "Quelli che mi hanno segnato più di tutti sono stati Cristiano Ronaldo. prima che giocasse con me, e Icardi, ci ha segnato proprio tanto. Io con quelli più grossi ho avuto più facile, come Lukaku e Ibrahimovic. Nonostante fossero pi grandi di me ho sempre fatto valere il mio fisico".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

" Il primo con Ronaldo potevamo vincere la Champions, ma..."

Chiellini si è fatto valere anche con la Juve, partendo da Calciopoli fino all'arrivo di Cristiano Ronaldo: "Ho preso più responsabilità grazie all'anno in Serie B: è passato bene e velocemente. E' stato un massacro a livello economico e finanziario. Non era scontato che ci rialzassimo, ma sono stati molto peggio i due anni di fila in cui siamo arrivati settimi. Il primo anno Cristiano Ronaldo aveva una voglia matta di dimostrare che era più forte lui del Real Madrid. Siamo stati sfortunati di aver avuto una serie di infortuni che ci hanno fatto perdere contro l'Ajax perché altrimenti saremmo arrivati fino in fondo e sono convinto che uno come lui poi ti portava a vincere. Poi negli anni successivi è calato un po' il livello della squadra e lui andando avanti con l'età non poteva risolvere tutto da solo".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rapporto con Conte

Infine, sul rapporto con Antonio Conte: "Io ero uno dei suoi soldati. E' una persona che ti entra dentro e ti fa vivere una realtà diversa. Sei pronto a morie per lui, è tostissima perché ti richiede tanto quotidianamente sotto il punto fisico e dell'attenzione perché è un sergente come si vede da fuori. Però ti convince perché ti dimostra che poi funziona. Con l'età smusserà ancora di più qualche angolo, l'esperienza all'estero gli è servita perché il primo Conte era molto più rigido. Ora è fuori perché si è reso conto perché aveva bisogno di staccare. Poi sono successe un po' di cose vicino a lui, come la morte del suo preparatore e di Sinisa. Sono situazioni che ti colpiscono perché non siamo solo robot".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Chiellini si è trasferito da ormai negli Stati Uniti dopo l'addio alla Juventus: prima un anno da calciatore nel Los Angeles FC, ora il ruolo da collaboratore tecnico nella stessa società. Proprio da LA l'ex difensore ha rilasciato una lunghissima intervista al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli, in cui ha ripercorso diverse tappe della sua carriera e non solo.

Chiellini: "Devo operarmi, non riesco più a correre"

Il classe 1984, infatti, ha parlato dell'infortunio che si è procurato proprio nel periodo in cui aveva deciso di appendere le scarpe al chiodo: "Devo farmi una risonanza al ginocchio che ha ceduto nell'ultima partita, sono stato fortunato a ritirarmi nel momento giusto. [...]  Nell'ultimo allenamento della carriera ho avuto un infortunio, ma ho giocato la finale (della MLS Cuoìp, ndr) con antidolorifici, punture al ginocchio e bendaggi particolari. Ora non riesco a fare attività fisica o correre perché il ginocchio si gonfia, penso che dovrò operarmi".


© RIPRODUZIONE RISERVATA