Tanti altri sportivi non hanno resistito alla pressione del successo o della sconfitta. In molti hanno confessato i loro problemi, puntando così i riflettori sul lato oscuro dell'agonismo (a cura di Cristiano Sala)

 NICO ROSBERG - Il campione del mondo di Formula Uno 2016 ha confessato: «Quando ho vinto a Suzuka ho capito che il titolo era tutto nelle mie mani. In quel momento la pressione è cominciata a farsi sentire e ho pensato di chiudere la mia carriera subito dopo la vittoria della coppa del mondo»

 MARCO VAN BASTEN - L'ex attaccante del Milandue anni fa rifiutò la panchina dell'AZ Alkmaar: «Troppo stress, la vita è soltanto una. Non dormivo più bene, troppe responsabilità». 

ARRIGO SACCHI - «Un allenatore cambia molto o perché è scemo o perché è insoddisfatto»

 IAN THORPE - L'ex campione del mondo di nuoto: «Nemmeno la mia famiglia è consapevole del fatto che ho speso un sacco della mia vita combattendo quello che posso solo descrivere come una depressione paralizzante» scrisse nella sua biografia.

 MICHAEL PHELPS - Problemi di alcol legati alla depressione. Il ritiro poi il ritorno: «Ho pensato anche al suicidio» disse l'ex nuotatore americano.

 GIGI RIVA - «Troppo stress, non riesco più a guardare le partite», l'ex attaccante del Cagliari e della Nazionale lasciò qualche anno fa la Federazione perché non riusciva più a convivere con lo stress: «Era diventato troppo difficile per me per me: durante i match dovevo prendere il Lexotan per calmarmi»

 DAMON HILL - 20 anni fa vinse il titolo mondiale, 17 anni fa decise di ritirarsi. Prima stress, ansia e attacchi di panico. Ora mountain bike, golf e camminate: «Volevo un'altra identità o quantomeno recuperare quella prima delle corse. Adesso sto molto meglio». 

<p>Tanti altri sportivi non hanno resistito alla pressione del successo o della sconfitta. In molti hanno confessato i loro problemi, puntando così i riflettori sul lato oscuro dell'agonismo (a cura di Cristiano Sala)</p>


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