© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
© LaPresse
1 di 29

Grande Fratello Vip, Alessia Macari sexy allo specchio

Un'altra giornata insieme ai protagonisti della trasmissione di Canale 5. Intanto, sulla vicenda Russo, è intervenuto il ministro della giustizia Orlando: «Il problema è molto semplice: Clemente Russo è un poliziotto penitenziario. La polizia penitenziaria è la polizia delle garanzie, cioè quella che deve, da un lato tutelare la sicurezza dei cittadini, ma dall'altro anche garantire l'incolumità di chi è recluso. Ed è del tutto evidente che un'espressione come quella si addice poco a questo tipo di ruolo e di funzioni». Il ministro spiega perché ha chiesto al Dap di valutare i comportamenti di Clemente Russo, pugile in forza al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, espulso lunedì scorso dalla casa del Grande Fratello Vip e finito sott'accusa per espressioni ritenute ingiuriose e rivelatrici di misoginia e omofobia. «La cosa semplice era dire ai cittadini che la polizia penitenziaria in qualche modo non coincide con quell'immagine che veniva data», sottolinea Orlando, ricordando che mesi fa il Dap ha sanzionato dei poliziotti perché avevano inneggiato alla morte di un detenuto che era avvenuta all'interno di un carcere. «Eppure si trattava di un profilo Facebook, si trattava di una cosa che aveva assolutamente minor rilievo mediatico». «Siccome il caso Russo è una cosa di cui si discute e va nelle case di molti italiani, con un seguito significativo, mi pareva molto importante che, in qualche modo, questo messaggio arrivasse in modo tempestivo» conclude il Guardasigilli

Per approfondire