Cronache di frontiera a Roma

Mercoledì di calcio ma anche di storie di immigrazione. E' partito infatti “Cronache di frontiera” su Sky. Un programma nuovo, un format real, solo telecamere e microfoni aperti e nessun filtro o interpretazione. Nelle storie di degrado, immigrazione, integrazione c'è spazio anche per lo sport. Il calcio.
Cronache di frontiera a Roma
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ROMA - Hanno girato tra marzo e l’estate scorsa. Solo telecamere e microfoni accesi. Nessun commento, solo la vita di tutti i giorni in una periferia. Si parte da Roma, VI Municipio (Tor Bella Monaca) ma il progetto potrebbe allargarsi anche a Milano, Torino, Bologna. Si vedrà. Di mercoledì su Sky va in onda la docu-serie “Cronache di frontiera” (alle 21.10 sui canali 100 e 500, ma anche in chiaro sul canale 27 del digitale terrestre, quattro puntate). Immagini, sofferenza, degrado, rabbia: il format è prodotto da FremantleMedia. Mettere insieme 74 etnie diverse - tante sono quelle della periferia romana - è stata un’impresa. Ne sono venute fuori 11 storie, 11 protagonisti: una squadra di calcio in fondo che a modo suo racconta difficoltà e problemi. Il lavoro che manca come i denari e anche la tranquillità. C’è Tangir, studente di Ingegneria Informatica all’Università di Torvergata, originario del Bangladesh, fotografo, infermiere e giocatore di una squadra di calcio bengalese, i Royal Chimera che gioca di domenica a Villa De Santis, accanto agli adulti bengalesi che fanno cricket. C’è anche Mamadou che è tifoso di Totti e la prima cosa che mostra è la maglia del capitano che ha in casa. «Vogliamo raccontare la nostra frontiera - dice Sara Varetto, direttore di Sky Tg24 - attraverso immagini, voci ed emozioni. Senza interpretazioni».


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