Adriana Volpe, la salute passa per il cibo

La conduttrice della Rai a sostegno del progetto dell’Università Niccolò Cusano “Lo sport è un mezzo per acquistare consapevolezza nei confronti della vita, darsi degli obiettivi e impegnarsi al massimo per raggiungerli”
Adriana Volpe, la salute passa per il cibo
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L’alimentazione è la base del benessere e può funzionare come una vera e propria terapia per combattere le malattie più comuni. Un messaggio importante che, ogni mattina, entra nelle case degli italiani grazie ad Adriana Volpe, conduttrice del contenitore della Rai “I Fatti Vostri”, nel quale dedica uno spazio ad approfondire le buone pratiche dell’alimentazione. All’indomani della Giornata Mondiale della Salute, che quest’anno ha acceso i riflettori proprio sul rapporto con il cibo, l’Università Niccolò Cusano e Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) hanno voluto approfondire l’argomento con la Volpe, raccogliendo la sua testimonianza.

Adriana, sei sempre stata molto attenta all’alimentazione?

«Ho imparato negli anni a capire bene ciò che mangio, e ora sono più esigente rispetto al passato, quando guardavo solo la scadenza del cibo. Sono attenta agli ingredienti e alla loro provenienza, perché i criteri di sicurezza italiani sono diversi da quelli degli altri Paesi. Cerco di scegliere prodotti bio e prediligo frutta e verdura di stagione. Negli anni ho ridotto molto la carne, a cui spesso preferisco proteine vegetali. Ma soprattutto oggi sono attenta a variare l’alimentazione».

Dall’esperienza che stai compiendo ai Fatti Vostri, quali sono gli errori principali degli italiani sull’alimentazione?

«Tendiamo a utilizzare troppo il sale. E forse consumiamo troppa carne, mettendo in secondo piano le ricette che richiedono una preparazione troppo lunga. Siamo anche portati a ripetere eccessivamente certi piatti della cucina mediterranea, senza sperimentare altre vie».

Dove invece siamo particolarmente virtuosi?

«A trovare scuse per fare poca attività fisica (ride, ndr). Ironia a parte, credo che siamo un po’ sedentari. Dovremmo riscoprire il movimento. Da questo punto di vista, ultimamente, ho rivoluzionato la mia vita: abito al terzo piano e faccio le scale, vado a lavoro a piedi, esco molto con mia figlia a passeggiare e, due giorni a settimana, mi ritaglio un’ora di tempo per l’attività fisica. Ho capito che il movimento mi dava più energia, invece di togliermene».

La Cusano sta portando avanti da mesi questo progetto per legare a filo doppio sport e ricerca. Pensi possa essere una sinergia efficace?

«L’attività sportiva è fondamentale per qualsiasi aspetto della vita, perché fa sviluppare una forma mentale, votata al sacrificio, all’accettazione della sconfitta per ripartire, al lavoro in genere. Tutte caratteristiche che possono servire in qualsiasi contesto lavorativo, anche in quello della ricerca scientifica. Lo sport è un mezzo per acquistare consapevolezza nei confronti della vita, darsi degli obiettivi e impegnarsi al massimo per raggiungerli».

C’è qualche dieta che ti ha stupito per gli effetti terapeutici che riusciva ad avere?

«La parola dieta non mi fa impazzire e la associo a privazione, e per me non bisogna privarsi del cibo in nessuna maniera. L’alimentazione più efficace è quella che mette pochi limiti sugli ingredienti, ponendo l’attenzione sul dosaggio. Sono tendenzialmente contraria alle diete iperproteiche. A me piace seguire quello che madre natura ci dà in un determinato periodo, sempre dando spazio alla creatività in tavola».


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