Valentina Vezzali testimonial dell’Associazione per la lotta all’ictus

«Lo sport insegna il rispetto delle regole, che può essere applicato anche alla vita quotidiana»
Valentina Vezzali testimonial dell’Associazione per la lotta all’ictus© LaPresse
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Una sana alimentazione e il rispetto di uno stile di vita corretto. La campionessa olimpica Valentina Vezzali, testimonial di A.l.i.Ce Italia Onlus, l’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale, porta avanti il suo impegno per la prevenzione chiudendo, con le sue parole, la settimana che l’Università Niccolò Cusano ha dedicato all’ictus sulle pagine del Corriere dello Sport-Stadio e tramite Radio Cusano Campus (89.1 Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it). «Lo sport – sottolinea l’asso del fioretto – insegna il rispetto delle regole, che può essere applicato anche alla vita quotidiana».

Valentina, come ti sei avvicinata alla prevenzione dell’ictus e per quale motivo hai sposato questa causa?

«Mesi fa ho aderito all’intergruppo parlamentare per la prevenzione e lotta contro l’ictus. Poi, in occasione del lancio della campagna promossa da Alice Onlus, mi è stato proposto di fare da testimonial e ho accettato immediatamente con molto piacere».

Ti è capitato di conoscere persone che hanno subito un ictus cerebrale? Che cosa ti ha colpito?

«Purtroppo sì. La cosa che più mi ha colpito è che l’ictus cerebrale in Italia, rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è la prima causa di disabilità. Sono circa 200.000 i nuovi casi di ictus cerebrale l’anno, dei quali più di 4.000 colpiscono persone con meno di 45 anni e 10.000 con meno di 54. Sono davvero dati allarmanti e con una diffusa sensibilizzazione, prevenzione e tempestivi soccorsi si possono salvare milioni di vite».

Il Corriere dello Sport, insieme all’Università Niccolò Cusano, promuove una campagna di sensibilizzazione a favore della prevenzione e degli stili di vita corretti. Da sportiva, cosa ne pensi e cosa suggerisci ai lettori più giovani?

«Giustissimo promuovere campagne in favore di stili di vita corretti. Stress, fumo, obesità, vita sedentaria ed ereditarietà in alcuni casi risultano i principali fattori di rischio per molte malattie, quale l’ictus ad esempio. Occorre tenere allenati mente e corpo a qualsiasi età e rispettare una corretta e sana alimentazione».

Quali regole, di alimentazione e stile di vita, hai dato, o darai, ai tuoi figli?

«È necessario far comprendere ai più piccoli l’importanza di una corretta alimentazione qual è la nostra dieta mediterranea. Preferire il cibo slow food rispetto al fast food. Non è semplice, lo ammetto, ma con un po’ di pazienza i nostri piccoli cresceranno con una buona educazione alimentare. Ritengo opportuno inserire questa materia nelle scuole dell’obbligo affinché si riconosca e si dia la giusta importanza al cibo, quale principale fattore di malattie: obesità, anoressia, bulimia. Fondamentali sono una accurata colazione, varietà di cibo, tanta frutta e verdura, pochi dolci e molta attività fisica. Queste sono le regole che ho insegnato a mio figlio Pietro che ha 9 anni. Con Andrea, 22 mesi, se ne parlerà più avanti».

Il mondo dello sport quali valori può trasmettere e come deve contribuire a ridurre il rischio di ictus?

«L’alimentazione e lo sport vanno di pari passo. I valori che trasmette lo sport sono soprattutto il “gioco delle regole”, che una volta acquisite ti permette di adoperarle nella quotidianità e nello stile di vita. Un fisico che fa attività motoria sin dalla prima infanzia alla terza età è indubbiamente un fisico che ha minori probabilità di essere colpito da un ictus cerebrale. Per questo è anche necessario promuovere e consentire “lo sport per tutti” per star bene con se stessi e con gli altri».

Un’altra bella testimonianza che La Cusano è felice di divulgare in un mese in cui, l’Ateneo romano, sta dando l’opportunità a 72 studenti di Roma e Comuni limitrofi di usufruire di 72 borse di studio a copertura totale dei 5 anni di studio, grazie al Click Day 2015  che si svolgerà il 27 maggio alle ore 16.


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