E' grande Italia nell'arrampicata

Nei campionati mondiali giovanili di arrampicata sportiva svolti ad Arco gli azzurri hanno conquistato tre ori, un argento e sei bronzi. Terzo posto nel medagliere alle spalle di Stati Uniti e Russia.
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Molte medaglie e tante conferme. L’Italia dell’arrampicata sportiva ha concluso i campionati mondiali giovanili di arrampicata sportiva, tenutisi ad Arco (TN) dal 28 agosto al 5 settembre 2015, con tre ori, un argento e sei bronzi confermando che il movimento azzurro dell’arrampicata è competitivo ed in forte crescita (buoni piazzamenti anche da parte degli atleti non arrivati a medaglia). Questi risultati posizionano l’Italia al terzo posto nella classifica delle nazioni alle spalle solo degli Stati Uniti, al primo posto, e della Russia, arrivata seconda.

 

RISULTATI - Nella prima finale, quella della categoria Boulder, disputata lunedì 31 agosto, è arrivata la prima grande soddisfazione: nella Youth B (Under 16) maschile, l’altoatesino Filip Schenk si è laureato campione del mondo risolvendo 3 problemi sui 4 proposti e dominando una finale che lo vedeva unico partecipante a superare quota un blocco. Tra le donne, la torinese Asja Gollo, vicecampionessa nella scorsa edizione, si è confermata tra i top della specialità conquistando il 3° posto nella categoria Youth A (Under 18). Da segnalare, inoltre, il buon 5° posto ottenuto dall’altro altoatesino in gara, David Piccolruaz, sempre nella Youth B. Venerdì 4 settembre la finale Speed con la trentina Elisabetta Dalla Brida che ha conquistato l’oro fermando il cronometro a 10’66”. In campo maschile, si sono messi in luce diversi atleti, nonostante sia arrivato a medaglia solo Leonardo Sandrin nella Youth B: il veronese ha strappato il bronzo al connazionale Gabriele Randi in una finalina tutta italiana, mentre Alessandro Santoni nella categoria Junior (Under 20) e Gianluca Zodda nella Youth A ha solo sfiorato il podio piazzandosi quarti. La finale per la categoria Lead di sabato 5 settembre ha visto tanti italiani qualificati ed era pertanto carica di attesa. Le aspettative sono state deluse perché nella Youth B sono arrivati i bronzi del genovese Pietro Biagini tra gli uomini e della romana Laura Rogora tra le donne, mentre nella Youth A il comasco Stefano Carnati si è preso un argento strepitoso dopo una rimonta dalla settima posizione. Per Asja Gollo e Filip Schenk è invece sfumata la possibilità di un bis mondiale (si sono classificati rispettivamente al 4° e al 5° posto), ma vanno segnalate pure le buone prestazioni di Ilaria Scolaris, settima nella Youth A, e di Claudia Ghisolfi, sesta nella Junior. L’ultima bella soddisfazione nella Combinata che tiene conto dei risultati degli atleti nelle tre discipline: nella Youth A maschile David Piccolruaz ha conquistato l’oro grazie al sopracitato 5° posto nel Boulder, al 13° nello Speed e al 23° nel Lead. In aggiunta, in campo femminile sono arrivati due ulteriori bronzi per merito di Laura Rogora nella Youth A e Asja Gollo nella Youth B.

 

COMMENTO - Che gli azzurri fossero in salute lo avevano già dimostrato nelle manifestazioni precedenti, ma l’exploit di questi Mondiali giovanili ha consegnato all’arrampicata delle giovani promesse che potrebbero rappresentare il futuro della Nazionale. Una soddisfazione espressa pubblicamente dal presidente della FASI Ariano Amici, che in una lettera aperta ha spiegato: “Si tratta di un bottino che va oltre le più rosee previsioni e che premia il lavoro di tutta la Federazione in questi anni, ovvero da quando sono stati assegnati i Mondiali in Italia”.


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