Stefano Maniscalco a "Montebianco": «Dal karate all'alpinismo, la mia sfida più grande»

Il campione del mondo di arti marziali, concorrente del docu-reality di Rai2: «Sono aperto a tutte le esperienze televisive. Da piccolo sognavo di fare l'attore»
Stefano Maniscalco a "Montebianco": «Dal karate all'alpinismo, la mia sfida più grande»
Alessandra Vaccaro
2 min

ROMA - Campione assoluto d'Italia per la 14esima volta, il karateca Stefano Maniscalco, reduce da un'infortunio al pettorale che gli è costato la partecipazione allo scorso mondiale, ha deciso di rimettersi in gioco. Lo ha fatto in un reality, "Montebianco", in onda su Rai2 da lunedì 9 novembre sotto la conduzione di Caterina Balivo. Il docu-reality ambientato sul Monte Bianco ha messo a dura prova i concorrenti che hanno dovuto lottare contro le intemperie e non solo. Ma il 33enne siciliano, capitano della nazionale, era già abituato a testare il suo corpo.

Come mai la scelta di partecipare ad un reality?

«Essendo uno sportivo delle Fiamme Gialle ho scelto di fare questo programma per mettere alla prova la mia fisicità ma anche per lanciare il mio sport, per dare notorietà al karate»

Hai vissuto qualche momento di difficoltà lungo il percorso?

«Credo sia uno dei reality più belli che la Rai abbia prodotto. Testa non solo il la fisicità ma anche la tenacia e la determinazione mentale dei concorrenti»

Ti sei sentito avvantaggiato rispetto agli altri concorrenti? C'è qualche punto in comune tra il karate e l'alpinismo?

«L'alpinismo è uno sport statico mentre il karate si basa tutto sulla potenza fisica. Mi sono sentito avvantaggiato solo per la tenacia ma essendo alto 1,90 cm e pesando 100 kg si capisce come sia difficile restare in bilico sulle pareti di una montagna»

Tra i compagni d'avventura chi ti ha colpito di più?

«Sicuramente Enzo Salvi, Er Cipolla, è proprio come nei film. Durate il percorso è stato simpaticissimo. Siamo rimasti in contatto anche dopo il reality»

Quale è stato l'impatto col mondo della televisione? Credi di poter continuare in questo mondo in futuro?

«Da bambino sognavo di fare l'attore. Ho sempre cercato di primeggiare in ciò che ho fatto. Nel mio sport cerco sempre di attirare l'attenzione su di me e sulla mia bravuta. Sono aperto a qualsiasi tipo di esperienza televisiva ma portare il mio sport in tv sarebbe il massimo»


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