Freccette, non mirate al centro

I Mondiali in corso a Londra: tantissimi appassionati. Ecco i segreti di un gioco popolare e divertente
Freccette, non mirate al centro© REUTERS
Paolo de Laurentiis
3 min

I punti si contano al contrario, nessuno mira al centro ma a uno spicchietto rosso che vale ancora di più. Benvenuti nel mondo delle freccette, dove la forza fisica non conta ma tutto il resto sì: concentrazione, abilità, un pizzico di sana follia e il solito gusto della tradizione very british. Londra si ferma per i campionati del mondo: i biglietti dell’Alexandra Palace sono tutti esauriti da giorni (quasi 70mila presenze) e poco importa se anche da lì segui le partite su un tabellone. Conta esserci.

IL TITOLO. Oggi le semifinali, domani la finale. I protagonisti del campionato del mondo un po’ alla volta diventano personaggi. Si vede di tutto: quello che gronda di sudore, quello impassibile, il grande vecchio, il giovane emergente, quello con la cresta colorata e la testa dipinta come i pantaloni (sul serio) che sembra il cugino di Hamsik e il fratello di Nainggolan. Sono le star del circuito che va per la maggiore: otto tornei più il mondiale che si chiude domani. Professionisti a tutti gli effetti che oltre al titolo incassano assegni: un milione e mezzo di sterline (circa due milioni di euro) il montepremi del mondiale, 300mila in tasca al vincitore e poi premi a scalare per tutti.

GLI SPONSOR. Gioco televisivo al massimo (se n’è accorta Fox, con ascolti natalizi che fanno concorrenza al calcio), con un esperto in regia che studia i giocatori e dà le indicazioni per fornire le inquadrature giuste del tabellone, per gli sponsor è una manna. Anche quelli tecnici, se è vero che Phil Taylor - che per molti è un nome qualsiasi ma è il Maradona delle freccette con 16 titoli mondiali in bacheca - ha firmato un contratto da tre milioni di sterline in cinque anni per la fornitura delle freccette.

BRACCINO. Poi non è detto che vada sempre bene: lo stesso Taylor è già fuori dal mondiale, così come l’altro grande favorito Van Gerwen, che negli otto tornei stagionali aveva messo insieme sei vittorie e due finali. Ma il mondiale fa storia a sé e domani avremo il vincitore.

TESTA E NUMERI. Messo da parte per un attimo l’aspetto ludico che vale soprattutto per chi guarda, ogni partita è una sfida corpo a corpo dove entrano in gioco mille fattori. Primo fra tutti avere la mira giusta - e su questo non ci piove - ma in un gioco in cui i punti si contano a scalare (da 501 a 0 in questo mondiale) la capacità di adeguarsi e ricalcolare il punteggio tiro dopo tiro può fare la differenza. Se la regia aiuta i telespettatori facendo per noi i calcoli immediati, i protagonisti che sono lì fanno tutto a mente in una frazione di secondo con una lucidità che fa spavento. PERCORSO NETTO. Detto che il triplo venti è il colpo che dà più punti (20x3=60), lo strike delle freccette è arrivare da 501 a 0 con nove colpi: sei volte triplo venti (totale 360), poi l’ultima serie di freccette con triplo 20 (60), triplo 19 (57), doppio 12 (24). Totale 501... Ieri Norris nei quarti di finale c’è andato a un passo - esaltato dalla voce straordinariamente roca dell’arbitro che sale di intensità tiro dopo tiro - fallendo solo l’ultima freccetta. Non avrà un’altra occasione: Klaasen, il giovane olandese che l’altra sera ha eliminato il pluridecorato Phil Taylor, ha rimontato e vinto. Un posto in semifinale è suo. E ci sarà anche Anderson, il campione mondiale uscente che va caccia di un altro titolo.

In tv: stasera ore 21 semifinali su Fox Sports Plus (205)


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