Sport russo: il doping, il Meldonium e la Sharapova

Dopo il caso Maria altri 66 atleti partecipanti ai giochi di Baku sono stati trovati positivi alla sostanza proibita che ha condannato la tennista
Sport russo: il doping, il Meldonium e la Sharapova
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MOSCA (RUSSIA) - Lo sport russo è in crisi. Dopo le dichiarazioni spontanee di Maria Sharapova, trovata positiva al Meldonium, altri 66 atleti partecipanti ai giochi di Baku del 2015 sono stati pizzicati a utilizzare la stessa sostanza proibita. A questo punto l'avventura olimpica della Russia è arrivata al capolinea. L'Orso non ha cambiato direzione sul doping, mantenendo le vecchie cattive abitudini che avevano fatto puntare il dato alla Wada. La Iaaf ha quindi deciso di sospendere la Russia e non è prevista una riabilitazione entro le Olimpiadi di Rio.

LA SITUAZIONE - Il gioco preferito dei media, adesso, è trovare il responsabile unico di questo scandalo sportivo. I protagonisti sono molteplici: da Anna Antselevich, segretario generale della Rusada, colei che avrebbe dovuto riabilitare l’agenzia antidoping russa ma che in passato avrebbe avvisato gli atleti delle date dei test a sorpresa, a Vladimir Mokhnev, coach russo squalificato che, dicono, continui tranquillamente ad allenare a Gubkin, mentre un altro tecnico, Yuri Gordeev, accanto a lui, offre di vendere prodotti illegali. 

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MELDONIUM=DOPING - Il Meldonium è entrato a far parte delle sostanze proibite dopo i giochi di Baku dell'anno scorso, quando 66 atleti russi sono stati trovati positivi a questa sostanza. A Mosca è un farmaco molto diffuso tra gli sportivi, ma non è possibile che tutti questi atleti siano a rischio diabete o ischemico. Maria Sharapova potrebbe essere uno dei pochi casi puliti di utilizzo del Meldonium veramente come farmaco e non come sostanza dopante, nonostante il Cremlino l'abbia praticamente scaricata. Il Comitato sportivo della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, ha convocato una sessione d'emergenza per oggi per discutere proprio di questi numerosi casi che, però, sembrano destinati ad aumentare. 13 dei 66 atleti di Baku sono anche finiti sul podio . Non sono state rese note le nazionalità degli atleti. Il lavoro di ricerca si basa sui test antidoping, ma anche sulle autodichiarazioni e infine sulle dichiarazioni rese dai Comitati olimpici. Solo due su 50 dichiararono di aver portato in Azerbaigian quantità di Meldonium.

COMPLOTTO - Il capo della Federazione nazionale di pattinaggio russo, Alexei Kravzov, grida la complotto: «La versione che noi presenteremo all'Unione Internazionale di pattinaggio circa queste violazioni è che il Meldonium è stato piazzato apposta da altri sportivi e membri delle squadre nazionali russe».

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