L'atletica è salute, parte il progetto pilota

Fidal e Federazione Pediatri avviano test in 11 città per seminare corretti stili di vita
L'atletica è salute, parte il progetto pilota
di Leandro De Sanctis
3 min

L’esiguità delle città coinvolte in questa prima fase sperimentale è in realtà la testimonianza della serietà di intenti del progetto (“8-18”) che unisce la Fidal e la Federazione Italiana Medici Pediatri. Gli slogan catturano l’attenzione: l’atletica è salute, muoversi fa bene, fare atletica fa meglio. Un piano ambizioso (presentato dal presidente e dal segretario della Fidal, Alfio Giomi e Fabio Pagliara, insieme con il professor Dino Ponchio) che parte in punta di piedi, per avere una fotografia più aderente possibile alla realtà con la “benedizione” del Coni, del Comitato Paralimpico. Si comincia contando su 247 medici pediatri di 11 città (Bari, Barletta, Caserta, Catania, Como, Latina, Modena, Novara, Prato, Rieti, Vicenza) dotate di impianti di atletica dove le società accoglieranno i bambini e le famiglie che accoglieranno l’invito dei loro pediatri.
    I coupon conterranno le indicazioni utili a favorire l’approccio, indirizzi, telefoni di riferimento, orari dei corsi, gratuiti nel primo mese. In totale sono 5000 i pediatri medici di base che potranno essere in futuro coinvolti attraverso la FIMP, che chiederà ai pediatri di esporre le locandine nei loro ambulatori.
    Gli scopi e le finalità sono molteplici. Da un lato è occasione per far scoprire ai bambini l’ideale sport di base da cui cominciare, dall’altro il progetto è occasione di confronto con le famiglie, per seminare concetti che possano portare a più corretti stili di vita, in grado di funzionare come opera di prevenzione contro un certo tipo di malattie, dall’obesità alle problematiche cardiocircolatorie.
«I fini del Coni non sarebbero strutturalmente questi - ha spiegato il segretario Massimo Fabbricini - ma se guardiamo oltre...E’ un tassello di un mosaico destinato a produrre risultati nel futuro».
    Alla fine quando si parla di giovanissimi, di sport e di salute, inevitabilmente riemergono le carenze del panorama contemporaneo, della scuola soprattutto e dell’impiantistica, con la scomparsa di spazi urbani a misura di bambino e di adolescente, nel frattempo catturato e “deviato” dalle distrazioni tecnologiche che allontanano i bambini dall’attività motoria.
    «Il mondo urbano non favorisce - sottolinea il dottor Luigi Nigri, vicepresidente della Federazione italiana medici pediatri - Diventiamo soggetti attivi, invitando i bambini nel nostro studio periodicamente, per controllare la crescita ed offrire salute, attraverso un monitoraggio a 360° dello stile di vita. Durante le visite parliamo sia con il bambino che con la famiglia, e attraverso i nostri consigli vogliamo suscitare l’interesse verso l’atletica ai fini di una crescita più sana».
    Se poi a scuola, di ogni ordine e grado, si capisse che l’attività fisica non è meno importante dello studio classico e si evitasse di caricare di compiti pomeridiani gli studenti, ci sarebbe maggior spazio per svolgere attività fisica e sportiva con continuità e minor stress.  


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