Salviamo lo sport a Roma: cento milioni per il rilancio

Continua il viaggio nella Capitale tante le strutture da riqualificare. Con le Olimpiadi 2024 l’occasione per recuperare impianti cittadini fatiscenti e abbandonati
Salviamo lo sport a Roma: cento milioni per il rilancio
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ROMA - Continua il nostro viaggio nella Capitale per salvare lo sport a Roma. Il nostro reportage di ieri ha messo in evidenza le tante strutture della città che potrebbero essere riqualificate con l’assegnazione delle Olimpiadi del 2024: palestre fatiscenti, campi sportivi abbandonati e tanti altri impianti che servirebbero per gli allenamenti degli atleti olimpici e poi resterebbero a disposizione dei giovani e degli atleti romani. Nei giorni caldi per la candidatura di Roma l’attenzione del dibattito politico si è concentrata soprattutto sui grandi poli sportivi (Foro Italico, Tor Vergata, la nuova Fiera) al centro del dossier del Comitato promotore sul quale il Cio dovrà esprimersi fra un anno, ma i Giochi sarebbero anche una straordinaria occasione per intervenire sull’impiantistica di base, quella pubblica, quella che appartiene a tutti i romani.

SALVIAMO LO SPORT A ROMA

PIOGGIA D'ORO - Dal Cio, in caso di assegnazione delle Olimpiadi alla città di Roma, arriverebbe un contributo di oltre un miliardo di euro, dei quali circa 100 milioni destinati agli “impianti di allenamento”. Sarebbero coinvolte oltre duemila strutture già esistenti e dislocate sul territorio della Capitale, ma ci sarebbe anche la possibilità di creare 15 palazzetti polifunzionali, da lasciare in dote alla città.

FOTO, GLI IMPIANTI DA RECUPERARE: IL FLAMINIO



GLI IMPIANTI - Per la candidatura olimpica il Coni e il Comitato promotore hanno effettuato il grande censimento degli impianti sportivi romani, una radiografia dettagliata sul numero delle strutture e sullo stato degli impianti. Sono emersi dati significativi: 2.221 le strutture sportive censite, per un totale di 6.336 spazi di attività (molti complessi sono polifunzionali e permettono di ospitare più discipline sportive). Il 50,3% degli impianti è in mano ai privati, un dato in controtendenza rispetto ad altre regioni italiane e che può essere bilanciato anche attraverso la realizzazione di quelle nuove strutture che resterebbero alla città. Fra gli impianti che potrebbero essere restituiti alla cittadinanza anche due stadi storici, come Testaccio e il Flaminio, ora in condizioni di degrado e con un futuro incerto.

FOTO, GLI ALTRI IMPIANTI DA RECUPERARE


L'OCCASIONE - La candidatura olimpica è una grande occasione per la città, ma ovviamente il tema della riqualificazione degli impianti resterebbe anche in caso di scelte diverse. Roma ha bisogno di strutture sportive all’altezza della sua fama e della sua storia: ai bambini, ai ragazzi e a tutti i cittadini va garantito il diritto allo sport.

L'INIZIATIVA - Cosa accade nel vostro quartiere? Inviateci le vostre foto e raccontateci la vostra esperienza scriveno una mail alla nostra redazionesalviamolosport@corsport.it


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