La May e Desalu per l'integrazione

Ieri a Milano presentato il progetto "Alfabeto integrazione". Molti gli appuntamenti previsti... per abbattere le barriere nella società.
La May e Desalu per l'integrazione
Andrea Ramazzotti
6 min

MILANO - Un concorso per raccontare storie “vere”, un week end dedicato all’integrazione su tutti i campi e un sussidio con 21 proposte concrete per promuovere, attraverso lo sport, l'inclusione dei cittadini migranti presenti sul territorio italiano e per contrastare la discriminazione e l'intolleranza. Sono questi i tre elementi fondanti del progetto “Alfabeto integrazione” che il Centro Sportivo Italiano - Comitato di Milano, ha presentato ieri all’Urban Center, per promuovere un nuovo modo di pensare e orientare il comportamento, ma anche per diffondere la cultura del rispetto e della convivenza.  All’iniziativa sono intervenuti Massimo Achini, presidente del CSI Milano, Roberta Guaineri, assessore allo Sport del Comune di Milano e Teresa Zompetti, responsabile Corporate Social Responsability CONI e Daniele Redaelli, giornalista de La Gazzetta dello Sport. “Con questo progetto - ha detto Achini - abbiamo cercato di dare un’opportunità alle nostre società di fare delle attività concrete d’integrazione attraverso lo sport. È importante che le società sportive si riconoscano maggiormente come “agenzie educative”, pronte a fare dell’accoglienza verso tutti una loro regola di gioco e pronte a colorare gli spogliatoi di gioia e di entusiasmo. Questo testo è dedicato ai tantissimi allenatori, dirigenti, educatori che sono sui campi e in pedana con i ragazzi”.

ATLETI - All’evento erano presenti anche Fiona May e Faustine Desalu. La prima, argento a Sydney 2000 e Atlanta 1996, oggi è consigliere per le politiche contro le discriminazioni razziali della FIGC. “Da quando sono arrivata in Italia, dal 1992 ad oggi, c’è stato un grande cambiamento in materia d’integrazione ma la strada è ancora molto lunga. Io vivo di sogni: vorrei che si investisse di più sui giovani e che gli adulti si assumessero maggiormente le proprie responsabilità. Le nuove generazioni, rispetto alla nostra, non vedono differenze e stanno crescendo in una realtà multiculturale, la paura è causata dai condizionamenti esterni. Ricordo che nessuno nasce razzista ma si lo diventa se la società ci indica una strada sbagliata. Lo sport, in questa direzione, è il principale strumento di inclusione e abbattimento di tutte le barriere”. Faustine Desalu, velocista delle Fiamme Gialle e campione italiano nei 200 metri ha aggiunto: “Ho avuto la cittadinanza solo a 18 anni ma mi sono sempre sentito italiano. Non poteva essere un pezzo di carta ad ostacolare la mia vita personale. Io vengo dal calcio dove mi è capitato di sentire qualche buu. L’atletica invece è uno sport  molto democratico. Quando sei dietro ai blocchi di partenza si parte tutti dalla medesima distanza, alla pari indipendentemente dalla nazionalità, e quando arrivi al traguardo si fanno sempre le congratulazioni al vincitore: insegnamenti di forte valore per tutti i bambini che lo porteranno con loro fino all’età adulta”.

PROGETTO - Durante la presentazione sono state premiate le società sportive Resurrezione Sport e San Filippo Neri per il valore sociale dei progetti d’Integrazione da loro già realizzati. Concretezza è l’obiettivo principale del nuovo progetto “Alfabeto IntegrAzione”. Per questo i ragazzi, i dirigenti, gli educatori, gli operatori e le società del CSI Milano saranno chiamati durante l’anno a scendere in campo per vincere la partita dell’integrazione. Per sostenerli in questa “missione” è stato realizzato il sussidiario “Sport a Colori” che raccoglie, presenta e descrive 21 “Azioni” corrispondenti a 21 “Parole”, una per ogni lettera dell’alfabeto, che richiamano il contenuto dell’attività: Accoglienza, Bisogno, Cittadinanza sportiva, Diversità, Empatia, Fair play, Gioco, Happening, Inclusione, Legalità, Migrante, Nazionalità, Opportunità, progettualità, Quotidiano, Razzismo, Sogno, Terzo tempo, Umanità, Vittoria, Zoom. Le proposte sono in “Azione” (da qui il termine IntegrAzione) ovvero suggerimenti concreti tra cui collaborazioni tra società sportive e territorio, incontri con famiglie e momenti di festa, campagne di comunicazione, idee per una migliore integrazione ed attenzioni educative nei processi di inclusione, buone prassi da utilizzare per accogliere i ragazzi, consigli per azioni di sostegno a chi è in difficoltà. Per ogni “Azione” sono elencate le istruzioni per renderla concreta oltre a fornire alcuni suggerimenti educativi e spirituali per accompagnare i ragazzi a fare proprio il tema dell’integrazione. L’attività, una volta concretizzata, deve trovare un momento di condivisione e comunicazione affinchè a beneficiarne sia tutta la comunità. Per favorire l’uso del sussidiario, che sarà distribuito a tutte le società (scaricabile anche dal sito www.csi.milano.it), è prevista l’attivazione di un corso di formazione. L’avvio del progetto “Alfabeto integrazione” prevede che durante l’anno si svolgeranno vari momenti dedicati al tema dell’inclusione sociale. Tra le tante iniziative, dal 1 novembre 2016, prenderà il via il concorso “Storie a colori”: gli atleti di nazionalità straniera o di seconda generazione delle società sportive potranno scrivere la loro storia personale del proprio essere straniero in l’Italia.  A giudicare le storie sarà la redazione di Vita, insieme ad una giuria competente composta da atleti e campioni sportivi, da rappresentanti delle istituzioni e da esperti del settore. I ragazzi, avranno tempo fino al 28 febbraio 2017 per inviare il proprio testo all’indirizzo email unosportacolori@csi.milano.it. Il week-end del 13 e 14 maggio 2017 sarà invece dedicato in modo corale al tema dell’IntegrAzione. Infatti, all’inizio di ogni partita dei campionati di calcio si terrà una sfilata, nella quale gli atleti porteranno, oltre alla bandiera italiana, le bandiere delle nazionalità dei giocatori stranieri presenti nelle squadre.


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