Atletica - Giomi: «Bene agli Europei di Praga ma c'è da lavorare»

Il presidente federale Alfio Giomi commenta la rassegna continentale in sala “Squadra a due facce, ma quella bella fa sognare”. Il DT Massimo Magnani: “Buone indicazioni per i Mondiali di Pechino”.
4 min

PRAGA - l giorno dopo, ha il sapore dolce del successo. Praga non ha consegnato alla storia dell’atletica l’esperienza azzurra nell’Euroindoor; ma per tutta una serie di ragioni (le difficoltà nella composizione della squadra, le conseguenti prospettive di scarsa competitività, l’affermarsi, al contrario, di giovani di grande talento), non può non esserci soddisfazione in casa Italia. “C’è tanto da lavorare, non c’è dubbio – dice il presidente federale Alfio Giomi – ma la strada pare essere quella giusta. La squadra ha mostrato due volti: quello bello, rappresentato da un gruppo di atleti, alcuni dei quali giovanissimi, o addirittura appena arrivati in nazionale, che si sono espressi attorno ai propri limiti, o anche oltre (vedi il caso dell’esordiente Bussotti o della sprinter Alloh); e quello, decisamente meno bello, di altri azzurri, in qualche caso con una lunga ed onorata carriera in nazionale, che hanno mostrato evidenti segni di stanchezza”. Giomi va dritto al punto: “Certi problemi, che ci sono, non vanno ignorati. Ci sono atleti che appaiono, per ragioni diverse, impreparati ad affrontare competizioni di questo livello. Dobbiamo incidere su questo, lavorando sempre a più stretto contatto con società, tecnici ed atleti. Ed anche sul fronte sanitario, è chiaro che dobbiamo organizzarci in maniera diversa per ridurre l’incidenza degli infortuni. Chi opera nel nostro settore medico, oggi, fa letteralmente miracoli; ma la mole di lavoro è enorme ”. Il presidente sottolinea la bellezza dell’onda giovane che sale. “In qualche caso, abbiamo visto atleti che fanno sognare, vista la combinazione di talento, personalità, e giovane età. Straordinari. Voglio anche sottolineare che la squadra che era qui, poteva contare, per ragioni diverse, su due soli degli atleti inseriti nel nostro gruppo top di rendimento: Trost e Del Buono. Gli altri (Meucci, Straneo e Giorgi, non compresi nell’attività indoor; Greco e Donato infortunati; Grenot che sta facendo un percorso diverso). Dico questo perché, in prospettiva Pechino, e contando anche su un gruppo di atleti che comprende anche Marco Fassinotti, per fare un nome tra i possibili, avremo diversi atleti da seguire con attenzione. Non parlo di possibilità di piazzamento, o non per tutti; ma certo, la squadra italiana sta crescendo nei numeri e nelle potenzialità”.

Massimo Magnani, il DTO azzurro, punta sulla necessità di incrementare l’interazione con tecnici e atleti. “E’ stato un Europeo di assoluto spessore tecnico, ed appare chiaro che è in corso un cambio generazionale, non solo in casa nostra. Da noi hanno faticato soprattutto i senatori, anche se non solo loro Dobbiamo insistere nello scambio di informazioni con atleti, tecnici e società, perché tutti si riesca d andare nella stessa direzione, come i casi migliori di questi giorni hanno dimostrato di saper fare. Ci aspetta un grande lavoro, perché l’obiettivo è un vero e proprio cambio di passo sul piano culturale”. I risultati di Praga sono andati al di là delle previsioni. “Sì, meglio di quanto ci augurassimo alla vigilia, viste le defezioni dell’ultimo momento che avevano depresso le aspettative. Trost, Chesani, Del Buono, fanno sognare.

Ma hanno fatto bene in tanti, e cito alcuni casi, come Bussotti, che mostrato talento e la giusta dose di personalità, la Alloh, che ha distrutto il proprio primato personale (e mi fa piacere per il grande lavoro svolto dal suo tecnico, Giorgio Frinolli), Michael Tumi, tornato ai suoi livelli e uscito dal podio per appena un centesimo. Ma anche Fofana, e tutti quelli che si sono mossi dalle parti del proprio primato stagionale o personale”. Pechino è la destinazione finale dell’anno 2015. “Le indicazioni sono buone. Certo, il contesto sarà diverso, molto più qualificato, e certamente questo non va dimenticato. Ma credo che diversi atleti potranno esprimersi bene: mi riferisco ai tre medagliati di Praga, a Marco Fassinotti, alla staffetta 4x100 maschile (i tre sprinter degli Euroindoor potranno contare anche su Marani e Desalu), Daniele Meucci, le marciatrici. Almeno 6-7 atleti, che potranno puntare ad essere in qualche misura protagonisti. Con obiettivi diversi, potenzialità diverse, ma in grado di riempire la squadra di valore, come probabilmente da tempo non si vedeva”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA