Schwazer va in prigione... Testimonial per Vivicittà

Domenica la 32ª edizione in 45 città italiane e 9 straniere. Si corre anche a Rebibbia, presente il marciatore
Schwazer va in prigione... Testimonial per Vivicittà
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La corsa senza frontiere è di nuovo qui. Il suo nome è Vivicittà, la sua strada il mondo. Domenica si rinnova l’appuntamento. Si correrà in contemporanea in 45 centri italiani, tra cui Roma, Milano e Catanzaro, dove la corsa organizzata dall’Uisp avrà per teatro le carceri. E si correrà anche in Francia (Bron e Saint Caprais), Bosnia (Sarajevo e Tuzla), Slovenia (Nova Gorica), Giappone (Osaka e Yokohama), Cuba (Guira de Melena) e persino Congo (Kinshasa). Per non dire delle altre nove città in cui si è gareggiato o si gareggerà in date diverse da quella di domenica. L’ultimo appuntamento sarà a Tiro, in Libano, il 17 maggio, in collaborazione con Unifil, la forza dell'Onu in Libano sotto il comando italiano. Prologhi si sono svolti in carceri e istituti minorili italiani: il 21 marzo a Brescia, il 23 a Genova. E tanti altri saranno coinvolti da qui al 16 maggio.

E’ il messaggio di Vivicittà, giunta alla 32ª edizione. Un evento che ha saputo rinnovarsi e restare sempre vivo e attuale mentre tutt’attorno cambiavano l’atletica e la società. La formula però è invariata. Si corre in contemporanea su percorsi di 12 chilometri (a Firenze, Bra e Castrignano dei Greci all'interno delle locali maratonine). L’ordine d’arrivo generale verrà ricavato considerando i tempi compensati, ovvero “alleggeriti” o “appesantiti” in base alla differente difficoltà dei singoli percorsi.
Il via sarà dato in contemporanea, alle 10.30 di domenica, da Radio 1 Rai, che trasmetterà in diretta dal carcere romano di Rebibbia, dove sarà presente il marciatore azzurro Alex Schwazer, tuttora sotto squalifica per la positività all’epo del 2012, con il tecnico-garante del suo rilancio, Sandro Donati, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

Nell’albo d’oro nomi straordinari: da Salvatore Antibo a Paul Tergat, da Stefano Baldini a Rita Jeptoo. “Vivicittà ha un grande fascino per le tematiche sociali che promuove – ha detto Giorgio Calcaterra, che non potrà essere al via dopo lo sforzo della doppia maratona di Roma - E’ importante correre anche nelle carceri affinché siano sempre di più luoghi in cui si imparano valori e da cui si ha modo di ripartire. La presenza di Schwazer? Penso che tutti debbano avere la possibilità di riabilitarsi”.

Come ogni anno, Vivicittà è impegnata anche nella beneficenza. Un euro per ogni partecipante verrà destinato al progetto “Sport & Dignity”, a favore dell’inclusione di bambini disabili del centro Kanafani, nel campo profughi palestinese di Ain Al Helweh.


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