Atletica, irrompe Tortu. L'Italia ha un piccolo jet

Nato in Brianza da papà sardo, a 16 anni ha corso i 100 in 10"33! Mai nessuno come lui
Atletica, irrompe Tortu. L'Italia ha un piccolo jet© FIDAL/COLOMBO
Francesco Volpe
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Forse l’Italia ha un nuovo velocista. Si chiama Filippo Tortu, ha 16 anni (ne compirà 17 il prossimo 15 giugno), cromosomi sardi e brianzoli sotto la maglia verde della Riccardi di Milano. Verde come la speranza dopo il 10”33 (+1,4 m/s) con cui domenica a Gavardo ha riscritto le liste italiane giovanili. Record U.18 strappato dopo 39 anni a Giovanni Grazioli (10”49 nel 1976), secondo crono di sempre a livello U.20 (dopo il 10”25 di Pierfrancesco Pavoni nel 1982), quarto U.18 di tutti i tempi, a soli due centesimi dal record europeo di categoria. Un exploit non casuale, visto che poche ore prima in batteria era andato ancora più forte: 10”34, ma in assenza di vento.
    Milanese di Carate Brianza, gallurese nel cuore (per sua stessa ammissione), Filippo studia al liceo scientifico ed è cresciuto in una famiglia di sportivi. Il padre Salvino, sardo trapiantato in Lombardia, ha coltivato da sempre la velocità, continuando poi a livello master con ottimi risultati; il fratello maggiore Giacomo, 22 anni, già azzurrino, spazia a sua volta dai 60 ai 400 metri. Sono stati loro a portarlo al campo all’età di 6 anni e a fargli scoprire la vocazione per le distanze brevi. Campione italiano cadetti sugli 80 metri due anni fa, la scorsa stagione ha vinto il tricolore allievi sui 60 indoor e sui 200, prima di conquistare l’oro sui 200 ai Trials della gioventù europea di Baku. Poi l’incredibile episodio dell’Olimpiade giovanile di Nanchino, quando si fratturò ulna e radio di entrambe le braccia tuffandosi sul traguardo (secondo in 21”38) nella semifinale dei 200!
    Ora l’esplosione a livelli che in Italia valgono già la sfera seniores. Prima il doppio personale di Mariano Comense (10”56 e 21”17), poi la gran domenica di Gavardo. Più duecentista che centista per le sue qualità sul lanciato, Tortu fa riandare la memoria all’epoca d’oro dei velocisti sardi, gli anni Novanta, quando la 4x100 azzurra allineava in un colpo solo Sandro Floris, Gianni Puggioni, Giorgio Marras e Nicola Asuni. Vabbè, loro non erano nati in Brianza, ma mica starete a sottilizzare.


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