Zurigo, Tamberi è quinto nel salto in alto

Il primatista italiano del salto in alto ha chiuso con la misura di 2,23, stessa quota del quarto classificato, l'ucraino Protsenko
Zurigo, Tamberi è quinto nel salto in alto© EPA
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ZURIGO (SVIZZERA) - Quinto posto per Gianmarco Tamberi nalla prima finale di Diamond League di Zurigo. Il primatista italiano del salto in alto ha chiuso con la misura di 2,23, stessa quota del quarto classificato, l'ucraino Protsenko. L'azzurro ha valicato la misura al secondo tentativo, dopo un ingresso in gara pulito a 2,19. Niente da fare per i successivi tentativi a 2,27, superati solo dal vincitore Mutaz Essa Barshim (2,32, suo anche il tabellino vincente di Diamond Race), dall'ucraino Bondarenko (secondo con 2,30) e dal cinese Zhang Guowei (stessa misura). La gara è stata condizionata dalle condizioni non perfette della pedana (come a Pechino, pioggia prima del programma, a Zurigo anche freddo), in parte dalla stanchezza dei protagonisti. Il campione del mondo Drouin ha chiuso anzitempo dopo un errore a 2,23. Dietro Barshim, nella Diamond race, Zhang Guowei e Bondarenko. Tamberi chiude l'esperienza Diamond League 2015 con il sesto posto nella classifica di specialità.

LA STAFFETTA - Quinto posto anche per la staffetta 4x100 femminile. Il quartetto che a Pechino ha centrato la seconda prestazione italiana di tutti i tempi di 43.22 (Giulia Riva, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Gloria Hooper) ha chiuso la gara di Zurigo in 43.78. Vincono le giamaicane capitanate da Shelly-Ann Fraser-Pryce, che con Simpson, Morrison e Thompson volano al record del meeting e della Diamond League in 41.60. Dietro il quartetto campione del mondo, le statunitensi (41.83) trinidad & Tobago (42.94) e la Svizzera in 43.10.

400 PIANI MASCHILI - Una delle gare più attese della serata del Letzigrund erano i 400 metri uomini, ma la lettura della gara, rispetto alla finale mondiale, è stata completamente diversa. Il campione iridato Van Niekerk ha distribuito in modo meno avventato le energie e in rettilineo ha cercato di rimontare il duo Merritt-James, largamente in testa già dal rettilineo opposto a quello d'arrivo. Ha la meglio LaShawn Merritt, primo in 44.18, un decimo meglio di James (44.28) con Van Niekerk terzo in in 44.35. A un abisso di quasi sette decimi, gli altri. Kirani James vince la Diamond Race (come nel 2011) davanti a LaShawn Merritt, che supera proprio il sudafricano van Niekerk per la seconda piazza all'ultima occasione disponibile.

LE ALTRE GARE - Genzebe Dibaba meditava di riprendersi le leadership morale del mezzofondo ma, come a Pechino, l'altra etiope Almaz Ayana è stata capace di sorprenderla. Gara lanciata su ritmi molto elevati con l'attacco al primato africano in vista, 2:50 al primo chilometro e 5:53 ai 2000, con lieve decelerazione fino all'ultimo giro. Ai 230 metri la primatista del mondo dei 1500 metri ha cercato la volata ma la Ayana ha reagito mettendosi fuori portata nel giro di 40 metri. Il crono conclusivo della Ayana, 8:22.34, è il record del meeting e il secondo tempo dell'anno (8:22.22 della stessa Ayana). La Dibaba in 8:26.54 sfiora il primato personale, obiettivo centrato invece dall'altra etiope Teferi (8.34.32). La Dibaba salva però il successo nella Diamond Race. Contro Asbel Kiprop, questo Kiprop, non c'è niente da fare. Il kenyano tri-campione del mondo dei 1500 metri ha messo il sigillo anche a Zurigo con la solita rimonta extraterrestre negli ultimi 200 metri e si è imposto in 3:35.79, ingoiando lungo il rettilineo gli inseguitori. Chi contendeva a Kiprop il successo nella Diamond Race, l'altro kenyano Silas Kiplagat, si è spento in una gara sui generis. Kiprop ha fatto ciò che ha voluto.


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