Doping russo, dalla Iaaf tre squalifiche a vita

Radiato anche il figlio dell'ex presidente Diack. In arrivo la seconda parte del rapporto della commissione Wada
Doping russo, dalla Iaaf tre squalifiche a vita
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L’atletica prova a rifarsi una verginità e, in attesa della temuta seconda parte del rapporto della Commissione indipendente della Wada, mette al bando i dirigenti che hanno tollerato e agevolato il sistema doping messo in piedi dall’atletica russa. La Commissione etica della Iaaf ha comminato oggi tre squalifiche a vita e una di cinque anni ad altrettanti ex dirigenti e allenatori. Radiati l’ex presidente della Federatletica russa, Valentin Balakhnichev, che fino al dicembre 2014 era tesoriere della stessa Iaaf; Aleksey Melnikov, il coach dei marciatori russi al centro dello scandalo; e Papa Massata Diack, ex consulente marketing e figlio del vecchio presidente Lamine Diack. Per tutti i capi d’accusa erano corruzione e ricatto. Cinque anni invece a Gabriele Dollè, responsabile dell’antidoping della federatletica internazionale. Il gruppo aveva reso possibile, intascando tangenti e coprendo casi di positività, l’installarsi di un sistema doping tra gli atleti russi, con la complicità della federazione locale e del laboratorio antidoping di Mosca.
    Balakhnichev, che è anche membro onorario del Council e che presto potrebbe essere destituito, parla di “sentenza politica”, mentre il ministro dello sport russo, Vitaly Mutko, accusa la Iaaf di voler “distogliere l’attenzione dalla pubblicazione della seconda parte del rapporto Wada”, che non dovrebbe risparmiare pesanti critiche alla stessa Federatletica internazionale. Il cui nuovo presidente, Sebastian Coe, ha plaudito al lavoro e alle decisioni della Commissione etica.


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