Mondiali di marcia a Roma, Schwazer torna re nella 50 km e vola a Rio

L'azzurro torna a gareggiare dopo 3 anni e 9 mesi di squalifica per doping e trionfa nella Capitale: «La gara più bella»
Mondiali di marcia a Roma, Schwazer torna re nella 50 km e vola a Rio© Getty Images for IAAF
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ROMA - Dopo 3 anni e 9 mesi di squalifica per doping, Alex Schwazer torna in gara e si aggiudica la 50 km di marcia ai mondiali a squadre di Roma 2016, con il tempo di 3h 39.00, secondo migliore risultato stagionale dell'anno a livello mondiale, che gli consente di volare alle Olimpiadi di Rio 2016.

LA GARA - Trascinato dal calore del pubblico romano, il marciatore azzurro, oro a Pechino 2008, è sempre stato nel gruppo di testa rompendo gli indugi tra il 25esimo e il 30esimo km staccando gli inseguitori. Dietro di lui, l'australiano oro olimpico di Londra 2012, Jarrett Tallent (3h42'36''), terzo l'ucraino Igor Glavan (3h44'02''). Quarto posto per Marco De Luca, in 3h44'37''.

GIOIA SCHWAZER - «È stata una gara bellissima, con un tifo incredibile e una squadra fortissima perché abbiamo vinto a squadra, è stata forse una delle gare più belle che ho fatto: in casa, una gara importante. Non me la dimenticherò questa gara», ha commentato.

LE POLEMICHE - «Se questa vittoria mette fine alle polemiche? Non lo so e sinceramente non mi interessa. Io quello che posso fare è fare bene le mie gare e tutti sono liberi di dire quello che vogliono. Io sono concentrato su quello che voglio fare per me, tutto il resto è relativo», conclude.

BOTTA E RISPOSTA CON TALLENT - Arrivato secondo a 3'36'' di distanza da Alex Schwazer nella 50km di marcia ai mondiali a squadre di Roma 2016, l'australiano oro olimpico a Londra 2012, Jarrent Tallent, risponde così a chi gli chiede che sensazioni ha avuto nel tornare a gareggiare con un atleta squalificato per doping: «Tornare e vincere in questo modo - spiega l'olimpionico -, a soli dieci giorni dopo aver scontato la qualifica per doping come puoi giudicarla? La percezione che si ha da fuori, è che abbia vinto ancora una volta uno che bara». Pronta la replica dell'altoatesino, che liquida la polemica con sarcasmo: «Forse era un po' stanco alla fine, poi stato poco con me...». Alla conferenza stampa successiva i due si sono poi ignorati.

L'ATTACCO DI TAMBERI A SCHWAZER


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