Lavillenie a Rio vuole volare in alto

Il saltatore con l'asta francese, detentore del record mondiale, si sta preparando per le Olimpiadi. La sua tecnica "particolare" lo rende unico.
Lavillenie a Rio vuole volare in alto
Andrea Ramazzotti
3 min

MILANO - Renaud Lavillenie ha le guance scavate di un uomo che non pesa un etto in più rispetto a quanto dovrebbe. Le “sgonfia” delicatamente prima di ogni tentativo di salto, come se un respiro in più potrebbe renderlo più leggero, come se la poca aria espirata potrebbe alzarlo più in alto. Poi prende la fine dell’asta nelle sue mani, la solleva e inizia a correre. E’ la sua corsa che gli permette di volare. Con gli ultimi cinque metri del suo scatto, Lavillenie è a pieno sprint e genera energia allo stato puro. Quando ha stabilito il record del mondo, nel 2014, è stato cronometrato che aveva raggiunto le 19 miglia all'ora, una velocità pazzesca. Lavillenie è veloce, ma lo sono anche gli altri. Un saltatore con l’asta però deve avere un timing perfetto per sapere quando lasciare in caduta l’asta verso il basso. Deve calcolare tutto alla perfezione, avere tempismo, valutare bene gli appoggi dei piedi. E Lavillenie lo sa fare. Lui, francese di 29 anni, è il migliore al mondo e nel 2014 è entrato nella storia volando 6,16 metri. Ha abbattuto un record mondiale che era resistito per 21 anni. Alto 175 centimetri, è molto più basso rispetto alla maggioranza dei saltatori con l’asta di vertice, ma la sua altezza non esagerata gli permette di raggiungere velocità elevate e di avere una buona tecnica. Peter McGinnis, un professore di cinetica che lavora con la squadra statunitense di atletica, ha studiato Lavillenie e il suo modo di saltare notando che, mentre la maggior parte dei saltatori con l’asta ha un angolo di decollo di circa 18 gradi, Lavillenie lo ha più basso. Nel momento in cui stacca da terra, ha una velocità superiore a tutti gli altri. Anche prima degli ultimi due passi corre sempre dritto, riuscendo a stare dietro all’asta. “Questo significa che ha più energia cinetica al decollo di tutti gli altri e la usa al meglio" ha spiegato McGinnis. L’asta è semplicemente un tubo che è fatto di fibra di vetro o fibra di vetro e carbonio. La marca che Lavillenie usa è in fibra di vetro; è leggermente più spessa al centro, nel punto di massima sollecitazione, quando l’asta si piega. Anche se Lavillenie ha una stazza inferiore rispetto a tanti colleghi, riesce a produrre una curvatura dell’asta maggiore rispetto agli altri esercitando una grande pressione con entrambe le mani. Lascia l’asta solo quando è in alto e fino a quel momento la controlla con una sola mano. La sua tecnica comprime l’asta come una molla e questo gli permette di schizzare in alto. Ha solo bisogno di stare vicino all’asta, non di sovrastarla. Deve inarcare il corpo nel modo giusto e poi riunire le gambe per fermare la rotazione e stabilizzarsi. Quando il suo centro di gravità arriva all’altezza della sbarra da superare, finisce l’ascesa. Così cade da oltre 6 metri d’altezza, controllando il corpo per non abbattere la sbarra. Ha tempo per stringere il pungo con felicità e per sorridere. Succede spesso.


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