Dai banchi alle gare. ecco le vincitrici del concorso "Donna Sport"

Premiate le ragazze più meritevoli sia nelle rispettive discipline che a scuola: presenti anche Fiona May e Alex Zanardi
Dai banchi alle gare. ecco le vincitrici del concorso "Donna Sport"© LaPresse
2 min

MILANO – Vincono a scuola e in gara, sono giovani e brillanti ma sanno già assumersi responsabilità. Le trionfatrici della quarta edizione di "Donna Sport", il concorso ideato dal Gruppo Bracco per sostenere e valorizzare lo sport femminile abbinato ai meriti scolastici, si chiamano Loredana Spera, 21 anni di Barletta nel Tiro con l’arco, Ayomide Folorunso, 20 anni di Fidenza nell’Atletica leggera (vincitrici ex aequo), Martina Rabbolini 18 anni di Villa Cortese nel Nuoto Paralimpico, Teresa Isotta 17 anni di Armeno nel Canottaggio e Beatrice Malagodi 21 anni di Roma nel Judo.

«Ci sono tante belle storie, fatte di impegno e costanza, lacrime e sorrisi, di conquiste e sacrifici che hanno come protagoniste giovani atlete», ha scritto il Ministro Luca Lotti nel suo messaggio di saluto e complimenti alle vincitrici. «Sappiamo bene che l’educazione ai valori sani nasce e cresce nelle aule di scuola - ha continuato -, nelle palestre e nei campi da gioco, se restano luoghi positivi di aggregazione, senza barriere».

Presenti alla premiazione anche due grandi campioni dello sport italiano come Fiona May e Alex Zanardi: «Conciliare lo sport agonistico con lo studio è molto complicato - ha dichiarato l'ex atleta azzurra - e oggi lo è ancora di più perché i ragazzi subiscono il fascino di tante altre distrazioni e diventa sempre più difficile impegnarsi. Molto spesso il sacrificio non viene neanche riconosciuto e questo avviene in particolar modo per lo sport femminile. Per un'atleta che deve conciliare l'attività agonistica con quella scolastica, un premio ai propri sforzi rappresenta un enorme incentivo ad andare avanti e migliorarsi sempre di più».

«Sono contento di poter contribuire ad accendere una luce su queste ragazze che mettono molto impegno nello sport – aggiunge Zanardi -. In questo modo diamo visibilità ad atlete che non hanno la nostra fortuna di potersi dedicare alla propria passione potendo contare sulle migliori attrezzature e nelle migliori condizioni possibili. Per quanto mi riguarda è come restituire qualcosa di ciò che ho avuto».


© RIPRODUZIONE RISERVATA