Atletica, il nuovo show di Calcaterra alla Maratona di Roma

Il campione delle ultramaratone sarà peacemaker per aiutare l'azzurra Console a centrare il suo obiettivo. Si corre domenica 2 aprile. Angelo Squadrone il più anziano in gara, 88 anni
Atletica, il nuovo show di Calcaterra alla Maratona di Roma
di Leandro De Sanctis
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ROMA - Ogni anno se ne inventa una, Giorgio Calcaterra sempre più protagonista anche della Maratona di Roma, la gara che lo fece innamorare della corsa sulle lunghe distanze. Certo, allora aveva appena dieci anni e dopo aver provato diversi altri sport, fu incuriosito dai manifesti appesi per le vie della città, che annunciavano la Maratona di Roma e la Stracittadina, che quella volta si snodava sulla distanza di tredici chilometri. Di quella mattina ancora oggi Giorgio Calcaterra ricorda la straordinaria sensazione di benessere e l’illuminazione, come l’ha definita nella sua biografia “Correre è la mia vita” (scritta insieme con Daniele Ottavi), che la corsa sarebbe stata il suo sport, la sua vita. Quei tredici chilometri rivelatori, la festa con il papà, l’abbuffata di yogurt messi a disposizione dallo sponsor nel Villaggio del Circo Massimo...
    Ma tutto questo è il passato, oggi Giorgio è un campione affermato e notissimo in ogni ambiente del podismo. Supercampione delle ultramaratone, le gare infinite per le quali i 42 chilometri e rotti della maratona sono soltanto una tappa di passaggio verso traguardi infiniti, Giorgio ha dato un tocco di personalità alle sue partecipazioni alla Maratona di Roma.
    Nell’edizione di due anni fa superò se stesso e ogni immaginazione. Decise di non lasciare le vie di Roma dopo aver concluso la sua maratona, ma di raddoppiare, facendone un’altra e arrivando al traguardo sorpassando tutti quelli che erano ancora sul percorso. Mentre gli africani, soliti dominatori, rilasciavano interviste negli spazi adibiti a sala stampa, lui era al piano di sopra ad espletare le funzioni per il controllo antidoping. E sull’uscio lo si rivide scapicollarsi giù per le scale per riprendere la sua corsa, in fretta, per non far raffreddare troppo i muscoli e il cervello. Perchè per essere un runner di razza, non bastano le gambe, bisogna avere anche qualità nervose e caratteriali.
    Stavolta cosa farà Giorgio Calcaterra? Domenica 2 aprile aiuterà Rosaria Console, che a Roma conquistò il terzo posto nel 2004 e quel podio le consentì di meritare la convocazione per l’Olimpiade di Atene (sarebbe giunta 16ª, a Londra 2012 si classificò invece al 32° posto). La Console si è preparata al rientro correndo domenica scorsa la mezza maratona più celebre d’Italia, la Roma-Ostia. Calcaterra sarà dunque il pacemaker della trentasettenne maratoneta pugliese, sposata con Daniele Caimmi e mamma di due figli. Come i maratoneti sanno bene, i pacemaker sono considerati gli angeli custodi dei runner, corrono con un palloncino colorato legato al polso, sul quale è indicato il tempo di percorrenza. Insomma, rappresentano una sorta di metronomo vivente, un salva vita e salva tempo di chi punta ad un riscontro cronometrico preciso. E anche per chi magari da solo potrebbe far fatica a correre sui suoi ritmi possibili, per eccesso di prudenza o di entusiasmo.
    L’esuberanza di Calcaterra insomma ha prodotto un’altra idea apprezzabile, per essere presente alla più importante maratona italiana in un modo speciale, per divertirsi essendo utile e riuscendo a richiamare l’attenzione andando oltre la semplice partecipazione.
    E a proposito di maratoneti speciali, come altro definire Angelo Squadrone? Ha già compiuto 88 anni e fa parte del gruppo dei “supermaratoneti”, quelli che in carriera hanno corso centinaia di maratone. Squadrone è stato colonnello dei paracadutisti. Ogni anno a primavera si presenta al via della Maratona di Roma, chiudendola in 7 ore. Anche quest’anno correrà, accompaganto dal più giovane Mario Ferri, 70enne di Prato, che fino ad oggi ha terminato 540 maratone.


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