Raffa. I varesini non mollano, lo scudetto vola a Luino

L'Alto Verbano con una grande prova di carattere ha vinto il suo primo scudetto. Boville e L'Aquila masticano amaro. Scivola nei cadetti il Centro Lars di Salerno
Raffa. I varesini non mollano, lo scudetto vola a Luino
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Quindici anni di storia, secondo campionato in serie A, primo scudetto. Percorso bruciante per la società varesina nata a Luino, conquistatrice del tricolore 2016 nelle bocce sintetiche. L’Alto Verbano (foto), con qualche brivido nelle ultime giornate, ha portato a casa il titolo italiano più incerto e combattuto probabilmente di sempre. A fine torneo sono state infatti addirittura tre le squadre ad arrivare a pari punti: Alto Verbano appunto, il Boville Marino e L’Aquila. Tutte ripensano alle occasioni perse per poter arrivare in testa da soli, ma la classifica avulsa dà ragione senza scampo ai lombardi, che negli scontri diretti ha fatto decisamente meglio. Sabato scorso perciò, dopo una razione supplementare di pathos e adrenalina per squadre e sostenitori, è scoppiata la meritata festa ad Ancona, a pareggio acquisito.

A due giorni di distanza, commenta così le emozioni provate dopo l’impresa sportiva dei suoi ragazzi nell’ultima gara, il tecnico-manager Paolo Basile, responsabile di un bel gruppo per spirito, coesione e compattezza: “Impossibile non pensare a quando tutto ebbe inizio 15 anni fa. Una piccola società del Varesotto... ma anche l'emozione e l'orgoglio per aver mantenuto la promessa fatta a mio padre e alla mia famiglia, un giorno diventeremo campioni d’Italia”. E poi, sul torneo: “È stato un bel campionato, incerto fino alla fine con tante squadre che potevano mettersi in difficoltà tra loro. Non c'è stata supremazia proprio perché non c'era una squadra schiacciasassi. Ho cominciato a crederci dopo che abbiamo dato continuità ai risultati e dietro le altre perdevano colpi. Sabato scorso invece, dopo aver perso con Modena in casa ho avuto un brivido, ma sarebbe comunque dipeso da noi e mi è tornata la fiducia”.

Poi arrivano i ringraziamenti e le dediche particolari. “Oltre ai miei ragazzi per l'impegno e la determinazione che ci hanno messo, ringrazio e dedico questa vittoria in primis a mia moglie Lara e alla mia famiglia che mi hanno sempre sostenuto, sopportato e supportato, i tanti weekend passati negando la mia presenza, senza mai lamentarsi, gioendo con noi per le nostre vittorie”. Proviamo a farlo sbilanciare un pizzico di più, ma funziona poco. L’intesa è stata sicuramente un punto di forza della squadra, ma chi sono stati i migliori nella vostra stagione? “Direi tutti insieme, tutti uniti. Mi piace pensare che Max Chiappella, luinese come me, sia tornato proprio quest’anno per vincere il titolo, Peppe D’Alterio che è con noi da 4 anni e che è stato il primo giocatore di A1 approdato all’Alto Verbano. La regolarità di Andreani e l'esperienza del nostro capitano Antonini. Paolo signorini che ci ha dato tranquillità e solidità e Andrea Rotundo, un vero signore delle bocce”. Ok, ora avete vinto e state giustamente festeggiando, ma poi? “Il prossimo anno vogliamo confermarci, vincere è bello e aiuta a vincere. In tutti gli sport, ma nel nostro ha un sapore diverso e più romantico”.

Proprio Roberto Antonini, capitano molto spesso non giocatore e tuttavia riferimento della squadra (maturità nazionale e internazionale come pochi), ha vissuto così il trionfo di sabato: “Senza dubbio ha un sapore particolare. Sono in questa società ormai da cinque anni e partendo dalla serie C ogni anno abbiamo fatto un passo in avanti fino a vincere la massima competizione. Ho sempre cercato di aiutare i miei compagni con la mia esperienza”. Il contributo dei giocatori in campo, quando si vince, alla fine si vede sempre, ma qual è stato l’apporto dell’allenatore? “Il suo merito principale è stato quello di crederci sempre, fin dall'inizio. La società ci ha supportato creando un gruppo di amici oltre che semplici giocatori e dirigenti, e tenendo unito e motivato il gruppo. Ne è testimonianza anche il pullman di tifosi organizzato al nostro seguito per Ancona”. Resta solo da immaginare a questo punto, qualche ulteriore festeggiamento particolare. “Non sappiamo di preciso ma conoscendo il presidente credo stia pensando a qualcosa, per questo scudetto così importante per l'Alto Verbano”. Altri verdetti infine nell’ultima giornata del torneo, e non tutti così gioiosi come per i neo-titolati, perché c’è stata lotta all’ultimo “sangue” anche nelle retrovie. Ad avere la peggio è stato il Centro Riabilitazione Lars, retrocesso, mentre sono rimaste in A Ancona 2000 e Montecatini AVIS.

SPECIALITA’ VOLO

La premiata “Carlo & Paolo Ballabene” ha colpito ancora. Sui campi di Bellaria, dove si è conclusa la 79esima edizione della storica Coppa Città di Vercelli, la coppia campione in carica ha messo in fila 66 formazioni chiamate a sfidarsi nella prima selezione valida per i tricolori. I fratelli Ballabene hanno posto il sigillo sulla sesta ed ultima partita superando per 13-6 Paolo Carrera e Alessandro Longo, tandem della Perosina. Quella dei portacolori della Brb è stata un'autentica cavalcata, mai messa in discussione, alla luce dei punti (32) che gli avversari sono riusciti a strappare all'accoppiata ligure, sui 78 in palio. All'abbrivio si sono subito dovuti inchinare Ginocchio-Luca Piccardo dell'Abg Genova (13-3), appresso è stata la volta del Gaglianico di Avetta-Balla (13-6), per proseguire con il Masera di Bagnasco-Ragozza (13-2) e la Ferriera di Rossatto – Suini (13-6). Soltanto in semifinale, contro la Tesoriera, la coppia Marco Giunipero – Carlo Negro è riuscita a rompere la media chiudendo sul punteggio di 13-9. Purtroppo per la Perosina il tabellone non è stato benevolo ponendole di fronte in semifinale l'altro tandem Boulenciel composto da Marco Carlevaro e Alberto Cavagnaro, soccombenti per 13-6. La due giorni vercellese è stata diretta dal'arbitro Livio Debernardi.

Nell'altra selezione, quella relativa al settore Est, ha colto il successo la coppia della Pontese, Francesco Feruglio – Marco Ziraldo. I portacolori del team trevigiano hanno confermato l'affiatamento già espresso vincendo altre gare ed hanno sottratto il bottino finale ai veneziani della Noventa, Dino Barbon e Alessandro Ostanello (13-7 il risultato finale). Intensissime ed avvincenti le due semifinali, come ben evidenziato dai punteggi che hanno negato la disputa del match conclusivo al Canova di Diego Divina – Alessandro Tiso (sconfitti 11-10 dai pontesi) e alla Pederobba di Giorgio Repetto – Sergio Zambon (superati 7-6 dalla coppia del Piave). Si è giocato con l'organizzazione della Fossalta di Portogruaro e la direzione arbitrale di Daniele Macor.

SPECIALITA’PETANQUE

Il Torneo dei Master ha esaurito la fase di qualificazione con la disputa della quarta giornata. Nel maschile hanno ottenuto l'accesso alle finali di sabato 28 maggio (Abg Genova), Tiboni, Rizzi, Bottero, Cometto, Torre, Nassa, Biancotto, Occelli, Damiano, Damonte, Saccu, Percivale, Fiandino, Rinaudo, Abbà e Amormino. Nel femminile, Serena Sacco, Martini, Bagalà, Romeo, Mela, Tallone, Cardo, Golgo, Orengo, Claps, Dossetto, Rosa Greco, Napoli, Anselmi, Caivano e Petulicchio.


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