Germania troppo forte, le azzurre si arrendono

Nell'internazionale femminile di Kayl, in Lussemburgo, le petanquiste italiane fermate a un passo dal podio. L'Italia batte la Svizzera nell'amichevole femminile di raffa a Bergamo
Germania troppo forte, le azzurre si arrendono
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INTERNAZIOALE PETANQUE KAYL

Si è fermato nei quarti di finale il cammino della nazionale azzurra al femminile (foto) impegnata nel torneo internazionale consumato nella lussemburghese Kayl. Per la terna italiana composta dall'imperiese Jessica Rattenni e dalle genovesi Martina Simonotto e Valentina Petulicchio, è risultato letale il confronto con la formazione giovanile della Germania, una terna assai agguerrita, che tra l'altro parteciperà agli Espoirs in programma in Spagna, brava a sfruttare il leggero vantaggio di cui era riuscita a venire in possesso anche in maniera piuttosto fortunosa, e a mantenerlo nei sessanta minuti regolamentari. E' finita 10-6 per le tedesche.

L'Italia era riuscita a piazzarsi al primo posto del proprio girone, al termine di sette tappe contraddistinte da sei vittorie e una sconfitta, per un bottino assai significativo di 81 punti fatti e 42 subiti. Dinanzi alle azzurre sono cadute nell'ordine la terna di Liegi (13-0), la rappresentativa di Kayl (13-2), la francese Niederberg (13-4), la selezione di Miseler (10-8), anch'essa portacolori di Francia; la tedesca Sudbaden, al termine di una sfida assai incerta vinta poi dalle azzurre sul filo di lana (9-8); un'altra formazione francese, la Comtoise 3, battuta con il classico 13-7; e infine, seppur ininfluente, è arrivata la prima sconfitta per mano della nazionale belga sul punteggio di 10-13.

Nella prova di tiro di precisione è scesa in campo Valentina Petulicchio, ma i suoi punteggi non le hanno consentito di ambire alla zona podio, ancora occupata, nella zona più alta, da una esponente del petanquismo francese. Così come avvenuto nella competizione a terne, dove le transalpine hanno messo in fila la Germania Espoire, la Germania 1 e l'Austria.

Al di là della solita Francia, questa kermesse femminile internazionale ha posto l'accento sulla crescita continua delle atlete tedesche, presenti al torneo di Kayl con diverse formazioni di giovani e senior, ed ha confermato altresì i progressi tecnico-tattici di molte equipe dell'Europa del Nord.

ITALIA – SVIZZERA FEMMINILE RAFFA

Buona partenza sabato per la nazionale femminile del neo ct Angelo Papandrea. Il nuovo corso delle ragazze della raffa inizia affrontando in amichevole la rappresentativa rossocrociata, avversario storico e di qualità. In campo un mix di atlete affermate e diverse novità da ambo le parti. I campi scelti per l’incontro sono quelli di Clusone, in provincia di Bergamo, il risultato finale incoraggiante: vittoria per le nostre. Battesimo positivo dunque sia per Papandrea, ex giocatore di altissimo livello con un recente passato da tecnico, sia per diverse ragazze. Vestono infatti per la prima volta la maglia azzurra Sanela Urbano, Jessica Gelosi, Giorgia Cremonesi e Valentina Chicconi (una volta under 18). 23 anni di media. A completare il team due superstar pluriridate: Germana Cantarini, capitano, ed Elisa Luccarini.

Il match: un po’ di pressione quando si gioca per la nazionale si avverte e forse anche per questo, ma non senza merito, le elvetiche restano incollate alle azzurre fino al secondo turno di gioco. Due partite vinte ciascuno e perfetta parità. L’ormai nota Laura Riso, Susy Longoni e Rosaria Cadei in evidenza, per la Svizzera. Poi però arriva il terzo e decisivo turno e l’Italia cresce facendo suo il match. Vinte tutte e due le partite conclusive e risultato fissato sul 4-2. Da sottolineare prima delle singole prestazioni, lo spirito di gruppo. Fra veterane ed esordienti sembra da subito quello giusto. “Germana e Elisa ci hanno messo a nostro agio, mettendo a disposizione tutta la loro esperienza”, conferma la Urbano. Nessun mugugno nemmeno per la sostituzione operata poco dopo l’inizio della partita decisiva, quando la Gelosi ha preso il posto della Cremonesi: “Giusto che sia entrata Jessica perché in primis conosceva il campo mentre io avevo fatto solo qualche mano di prova la mattina, e poi comunque lei stava giocando bene ed essendo in parità avevamo bisogno del punto per vincere”. Meglio di così…

“Per essere stata la prima volta è un’esperienza positiva ed entusiasmante. Le ragazze che per la prima volta indossavano la maglia azzurra erano un po' tese, col passare dei minuti si sono sciolte giocando alla grande e hanno fatto subito gruppo grazie anche al clima sereno ed allegro che sono riuscito a creare con le veterane”, commenta Papandrea soddisfatto. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, all’orizzonte potrebbe esserci una bella stagione per il movimento rosa nazionale. E se qualcuna rimasta a casa ha storto un po’ il naso per la mancata convocazione, buon segno per la nostra nazionale. La prossima volta probabilmente vorrà esserci ancora di più.


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