Trofeo Regioni raffa, entusiasmo sulle corsie romane

Si è conclusa con successo la prima edizione per rappresentative regionali femminili. Sul podio Veneto. Emilia Romagna e Marche
Trofeo Regioni raffa, entusiasmo sulle corsie romane
8 min

TROFEO REGIONI FEMMINILE RAFFA

Il capitano chiama a raccolta la squadra per dare le sue ultime raccomandazioni prima di iniziare l’incontro decisivo. Chissà cosa gli dice. Il torneo va avanti da due giorni, impegnando fisicamente e psicologicamente tutti. Teatro della battaglia sportiva ancora una volta il Centro tecnico capitolino. La competizione, neonata creatura federale della raffa, ha le caratteristiche giuste per poter diventare in breve un appuntamento classico annuale. Il capitano ha 26 anni e si chiama Valentina Chicconi, è di Mantova ma gioca per Verona. In finale sono giunte per l’appunto le due compagini del Veneto e delle Marche. Ma questo è ciò che succede la domenica e lo vedremo. Torniamo invece a sabato. La nuova manifestazione in rosa, denominata Trofeo femminile delle regioni, prevede l’assegnazione nella giornata prefestiva di altri due premi a sé stanti. Il primo riguarda una prova alternativa al gioco tradizionale, non una novità assoluta ma poco ci manca. Trattasi del tiro di precisione raffa: una serie di bocciate difficili con dei punteggi variabili attribuiti a ogni bersaglio. Ad aggiudicarselo con una prova non strepitosa ma sufficiente per vincere, è l’Emilia Romagna, con la sua esponente più prestigiosa, l’iridata Elisa Luccarini. Seconda si piazza Chiara Gasperini delle Marche, giovane promessa in rapida ascesa anche tra le senior. Terza la Campania con Roberta Romano. Oltre al tiro, le atlete delle otto rappresentative partecipanti si cimentano, per il secondo premio di serata, nella staffetta, ovvero tre giocatrici per squadra ogni due bocciate che si danno il cambio cercando di colpire il massimo di bersagli possibili in 4 minuti. Le Marche, per la giovanissima età del suo terzetto e una maggiore precisione di tiro, fanno loro il primato. Chiara Gasperini, Flavia Morelli e Jessica Gelosi il trio delle meraviglie (foto). Seconde si piazzano le atlete della Lombardia: Barbara Guzzetti, Eugenia Vlad e Valentina Amigoni. Terzo il Veneto con Stefania Bassotto, Veronica Piccoli e Maria Pia Lombardi.

Il sabato si svolge inoltre un incontro del torneo classico. La formula è quella ormai nota delle gare di squadra. Due turni di gioco. Nel primo una terna e un’individuale, nel secondo due coppie. La domenica è il clou. Il Veneto si libera agevolmente della Calabria, comunque ottima semifinalista, le Marche invece faticano e passano solo ai pallini contro l’Emilia Romagna. Nella finale perciò in campo ci sono gioventù, talento e una discreta esperienza. Diverse sono le atlete già nel giro della nazionale. Siamo all’inizio. La Chicconi raduna attorno a sé le sue compagne prima di iniziare il match. L’altro capitano, Gelosi, no. La concentrazione è già massima tra le sue fila ed evidentemente non necessita di ulteriori stimoli. La tensione c’è e si vede, lo scontro procede in equilibrio sostanziale. Lo spettacolo tecnico non sempre brilla perché l’aspetto psicologico spesso prevale, ma quello emozionale dentro e fuori dal campo sì. Risultato: non bastano le quattro partite regolamentari per decretare la fine. Si va ai pallini, croce e delizia di atleti, tecnici e pubblico. Nemmeno quelli però sono sufficienti così si va a oltranza, fino al primo errore cioè, che commettono proprio le Marche. Abbracci e grida di gioia per il Veneto, qualche lacrima di delusione per le ragazze marchigiane, malgrado il secondo posto e una migliore prova di squadra complessiva assoluta. In poche parole, lo sport. Entusiasta del successo e della nuova competizione è proprio la Chicconi “Amo i giochi a squadre”, commenta il giorno dopo “Ho praticato tanti sport e la squadra fa la forza nei momenti ostici”. E in merito alle prove alternative afferma: “Alzano la qualità. La staffetta ti mette alla prova come coordinazione e respirazione, mentre il tiro di precisione è una sfida per migliorarsi. Un buon metodo di allenamento anche”. In finale tra l’altro, nel tiro di precisione ci era arrivata anche lei “Delusa però. Mi ero qualificata come seconda in classifica e dopo cena ho fatto una pessima prestazione, finendo quarta”. Com’è stato vincere ai pallini? “Bello, ma che ansia. Speravamo nell'errore avversario anche se antisportivo, e pregavamo per noi col cuore in gola”. Ok, ma prima della finale cosa hai detto alle tue compagne? Sorride, poi risponde. “Di fare l'ultimo sforzo e poi il motto della trasferta, che però non credo si possa scrivere”.

SERIE A RAFFA (7a giornata)

Cambia ancora una volta la classifica dopo la settima giornata nella massima serie della raffa. Il pareggio dell’Alto Verbano sui campi salernitani dell’Enrico Millo consente infatti alla Fashion Cattel di Treviso, vittoriosa in casa contro l’Aper di Perugia, e alla MP Filtri Caccialanza, corsara a Montegridolfo sulla CVM Utensiltecnica, di riagguantare i varesini in testa. Risale anche L’Aquila con la quarta vittoria consecutiva ottenuta non senza fatica sulle proprie corsie contro il Montecatini, sempre più ultimo, appaiando il Boville bloccato in trasferta dall’Ancona. Boccata d’ossigeno per i marchigiani. Un punto sui toscani non è sufficiente, ma è sempre meglio di niente a questo punto del campionato. Vince ancora invece ed insegue il terzetto di testa in seconda posizione la Rinascita di Modena, superando nettamente nelle Marche il Montegranaro.

SERIE A VOLO (6a giornata)

Ammucchiata sul tetto che scotta nella serie A del volo. Al termine della sesta giornata sembra che nessuna delle tre cosiddette grandi voglia assumere il comando solitario della classifica. Stavolta è stato il pareggio fra Borgonese e La Perosina a bloccare la capolista e farla raggiungere da Pontese e Brb, accomunate non solo dal duplice successo ai danni di Noventa e Canova, ma pure dal punteggio assai significativo e pesante. A questo punto, a una giornata dal termine del girone di andata, in programma il 7 gennaio del prossimo anno, la graduatoria assume contorni più delineati, soprattutto per quanto concerne i nomi delle aspiranti ai playoff e quelle che dovranno lottare sino alla fine per non retrocedere. Assai importante il punto conquistato dalla Borgonese che sotto per 7-9 è riuscita a strappare cinque punti su otto grazie al pari di Petric -Tonejc (combinato) e ai successi di Parise-Scassa e Agnesini-Ariaudo-Mana.

EUROCUP PETANQUE

E' svanito in terra svedese il sogno europeo della cuneese Valle Maira. Il club di Dronero non è riuscito a entrare nel novero delle squadre italiane (Taggese e Anpi Molassana) che si sono fregiate della prestigiosa Coppa Europa di petanque. A Boràs, palcoscenico della fase finale della competizione continentale a cui hanno partecipato otto formazioni, la squadra della presidente Vielmo non è riuscita a centrare l'obiettivo della semifinale finendo in quinta posizione, alla pari con i lussemburghesi del Riganelli Esch. Il team diretto dal tecnico Luciano Lerda e composto da Luca Abba, Franco Barbero, Maurizio Biancotto, Fabrizio Bottero, Aldo Damiano, Sara Dedominici, Fabio Dutto, Daniele Ghiglione, Irma Giraudo, Paolo Lerda, Mauro Martino, Mose Nassa, è rimasto vittima della sindrome del filo di lana. Tre sconfitte patite in extremis con il punteggio di 3 a 2, ma non solo. Nel primo confronto del girone, con gli svizzeri del Leman, il risultato finale è scaturito a causa di un 11-13; contro i lussemburghesi ancora un 12 a 13 decisivo e pure contro i danesi dell'Hedebo Kif l'11 a 13 della coppia mista ha riempito l'amaro calice. Superare poi per 5-0 il Circolo Monegasque del Principato non ha lenito la ferita. Nella Coppa ha brindato per la prima volta il club belga del Patchy Waterloo che nella sfida conclusiva si è imposto per 3 a 2 ai due volte campioni continentali, i francesi del Ronde Petanque di Metz.


© RIPRODUZIONE RISERVATA