Nibali: «Servirà un Mondiale d'attacco»

Presso la sede Rai di Milano la maglia gialla dell'ultimo Tour ha parlato del prossimo Mondiale di Ponferrada in Spagna, domenica 28. Sarà il capitano della squadra azzurra del ct Cassani.
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Vincenzo Nibali ha intenzione di correre un grande Mondiale a Ponferrada. Il percorso non lo favorisce, ma il corridore messinese intende essere protagonista, considerato che sarà anche il capitano della squadra azzurra: "Sicuramente dopo la fine del Tour sto cercando la condizione migliore in vista del Mondiale - ha spiegato Nibali - e con Cassani abbiamo studiato un programma di avvicamento per presentarmi al meglio in Spagna. Cercherò di trovare una buona condizione del trittico lombardo e cercherò di far bene con il mio ruolo di campitano. Il dislivello di 4.284 metri totali (306 per ognuno dei 14 giri) su 254 chilometri totali non è eccessivo e per questo servirà una squadra che andrà all'attacco. Io la maglia azzurra ce l'ho cucita sul cuore e ho sempre cercato di interpretare il Mondiale nel migliore dei modi anche se non è mai stato facile. Anche a Firenze (nel Mondiale 2013, ndr) ho dato tutto, ma dopo la caduta a due giri dalla fine la strada era in salita. In quel giro siamo caduti io, Paolini e Scarponi e abbiamo speso tanto per rientrare. Il finale così è andato così (quarto posto finale per Nibali, ndr)". Su che gara potrebbe venir fuori Nibali ha mostrato le idee chiare: "Noi non abbiamo interesse ad andare in volata. Gli ultimi Mondiali l'Italia li ha sempre corsi all'attacco, almeno quelli in cui ho corso io. Il dislivello sarà importante, ma non selettivo e per questo bisogna fare una corsa più dura per mettere in difficoltà i velocisti. Sarà Cassani comunque a impostare la squadra".


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