Cassani ricorda Rio: «Caduta Nibali ancora una ferita aperta»

Il ct dell'Italia traccia il bilancio del 2016: «Serve una svolta nelle classiche, ma è un anno da 7,5»
Cassani ricorda Rio: «Caduta Nibali ancora una ferita aperta»© AP
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ROMA - L'epilogo della gara olimpica di Nibali a Rio resta «una ferita aperta». Così il ct dell'Italia Davide Cassani, sintetizzando la stagione del nostro ciclismo alla quale va comunque un voto alto: «7,5». Il bilancio di Cassani parte però dalla nota stonata: «Il primo rammarico è per la mancata medaglia di Vincenzo a Rio, perché era già fatta. È una ferita ancora aperta, anche se la nostra resta una grande corsa», dice il commissario tecnico in occasione del Giro d'Onore 2016. «D'altra parte c'è la medaglia d'oro di Elia Viviani, il bronzo della Longo Borghini, la maglia di campione del mondo di Ganna a quarant'anni da Moser», aggiunge Cassani elencando tutti gli altri exploit. Quindi la stagione «è andata molto bene, c'è una rinascita dalla pista e la conferma che anche nell'under 23 siamo tra i migliori a livello mondiale». Tra i professionisti, Aru e Nibali per le grandi corse a tappe sono la certezza, ma Cassani riconosce che «stiamo ancora faticando nelle corse di un giorno. Di giovani interessanti però ce ne sono e per le classiche sono loro che devono crescere e fare qualcosa». Per il 2017, Cassani si aspetta «una bella sfida Aru-Nibali al Giro d'Italia», fra le sorprese Gianni Moscon, mentre a chi domanda se Nibali possa ancora puntare a grandi traguardi, Cassani si dice sicuro: «Non dimentichiamoci che quest'anno ha vinto il Giro d'Italia e che ha fatto il Tour de France in preparazione alle Olimpiadi. Sono convinto che possa lottare anche l'anno prossimo per il Giro d'Italia».

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