Tour de France, Uran fa festa

Froome mantiene la leadership, segue uno straordinario Aru
Tour de France, Uran fa festa© Getty Images
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ROMA - Alla fine, più deluso che stremato, Fabio Aru la definisce "una tappaccia". Rigoberto Uran, invece, ancora non ci crede, tratto anch'egli in inganno dalla gioia immotivata di Warren Barguil. La nona frazione del 104esimo Tour de France, la Nantua-Chambery di 181,5 chilometri, considerato forse l'appuntamento più duro di tutte e tre le settimane, serve quantomeno a capire chi non potrà competere per la maglia gialla: sono fuori da giochi, salvo clamorose rimonte, il colombiano Nairo Quintana (Movistar) e lo spagnolo Alberto Contador (Trek-Segafredo), il podio sui Campi Elisi sembra affare di un poker di corridori: ovviamente il leader e campione uscente Christopher Froome (Sky), che con il terzo posto incassa anche 4" di abbuoni, il campione d'Italia Fabio Aru (Astana), ora secondo a 18" anche per la rovinosa caduta di Geraint Thomas, caduto e costretto al ritiro così come un altro pretendente di rango come Richie Porte, l'idolo di casa Romain Bardet (Ag2R-La Mondiale), terzo a 55", e lo stesso Uran (Cannondale-Drapac), quarto a 55".In una domenica che proponeva ben sette Gran Premi della Montagna, dei quali tre "hors categorie", non ci sono rivoluzioni ma si mettono i puntini sulle i, anche perché Froome, campione in carica e con il supporto di un autentico squadrone, beneficia della sportività di Aru: il britannico ha un problema meccanico salendo sul Mont du Chat, il tricolore scatta portandosi dietro Quintana e Porte ma poi, saputo l'accaduto, si ferma per far rientrare il rivale.

Nel frattempo, va lentamente ad esaurirsi la spinta dei 40 battistrada della prima ora (Mori e Gesink, quest'ultimo finito in ospedale, avevano già alzato bandiera bianca causa caduta) e così è Barguil, andato a caccia della maglia a pois, poi indossata, sul Gran Colombier, a tener desta la marcia degli Sky. Froome ha comunque la gamba calda e quando si mette a tirare paga un po' dazio anche Aru, che in discesa riesce a colmare il buco (Porte, invece, ruzzola violentemente su Martin e poi su un muretto, finendo in ospedale). Proprio in occasione dell'incidente dell'australiano, Uran rompe il cambio e prosegue solo con l'11, come gli eroi del ciclismo epico. Si va così allo sprint a ranghi ridotti, Aru è l'unico ad avere un compagno di squadra, e cioè il danese Jakob Fuglsang. Il quale però, invece di mettersi a disposizione dell'isolano, prova addirittura la stoccata negli ultimi metri, lasciando Aru di stucco. Si va al fotofinish: Barguil alza le braccia al cielo e piange di gioia, Uran si dirige all'antidoping ma, strada facendo, riceve la bella notizia: la tappa, la sua prima al Tour, finisce meritatamente tra le sue mani. Domani il primo giorno di riposo, la carovana ripartirà martedì con la decima frazione, la Perigueux-Bergerac di 178 chilometri. (a cura di Italpress)


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