Il Team del Corriere dello Sport al via anche senza la “Signora Pina”

Il Corriere dello Sport ha formato una squadra interna che prenderà parte domenica 9 ottobre all’attesa Gran Fondo Campagnolo Roma. Ecco la storia dei nove "temerari" al via
Il Team del Corriere dello Sport al via anche senza la “Signora Pina”
Federico Porrozzi
4 min

La folle idea è venuta a Luigi, poi soprannominato il “Davide Cassani del settimo piano” per il suo spirito agonistico da vero CT: “Perché non partecipiamo alla Gran Fondo con una squadra nostra?”. Neanche il tempo di finire la frase che è partita la macchina organizzativa e la redazione del giornale è diventata una “succursale” degna di una squadra ProTour: Francesca si è occupata delle iscrizioni e della fornitura di pantaloncini tecnici e copricasco personalizzati mentre l’attività di reclutamento è stata facile. La bici è lo sport del momento e trovare adepti, tra chi lavora nella sede di Piazza Indipendenza, amici, parenti e conoscenti, è quasi una formalità. Daniele, Emanuele, Gianluca, Raffaele, Federico, Dario, Davide, Gianluca, Stefano. Saranno loro a formare il Team Corriere dello Sport pronto a partecipare alla Gran Fondo Campagnolo Roma

BATTESIMO DI "FUOCO" - Durante la stagione, molti di loro corrono con le mountain-bike in una squadra con un nome che dice tutto (“Arivamo con Carma Team”) ma domenica arriverà per tutti il momento di debuttare sulle strade di Roma. Le più suggestive del mondo. Per due settimane, una vera e propria “task force” del Corriere ha pensato a piani di allenamento, alimentazione specifica, strategie di gara e tattiche tra punte di diamante e gregari. 

SULLE STRADE DI CASA - C’è chi, come Daniele Milia e Emanuele Venanzi, si allena di “nascosto” con navigatori spenti e applicazioni disattivate per non far capire agli altri compagni-rivali lo stato di forma in vista della gara. C’è addirittura chi ha provato il percorso per non farsi cogliere impreparato. Come Gianluca Crisante, che nei suoi giri pre-gara si è spinto fino al basolato dell’Appia Antica, dove domenica passerà il percorso “Imperiale”, dedicato alle bici d’epoca. La differenza, nel percorso della Gran Fondo, si farà però sui Castelli. Ne è sicuro Stefano Avari, che abita a Marino e che percorre spesso quelle strade. “La salita più dura? Quella di Montecompatri, l’ultima da affrontare dopo 80 km – dice – sono solo 700 metri ma si arriva al 18%. Roba da eroi”. 

Tra i colleghi, c'è chi si è allenato in gran segreto. Il primo avversario è il... compagno di squadra

PIU’ FORTI DEI FURTI… - Tra i più allenati ci saranno Dario Marta e Davide Piastra, due “quasi agonisti” da 10.000 km all’anno che nelle ultime  settimane hanno partecipato all’Eroica in Toscana e poi si sono spostati in Sicilia per la Etna Marathon. Al via mancherà Francesco Armezzani, fermato all’ultimo da un “ko” fisico a causa di un ginocchio affaticato ma pronto a tornare presto in sella. Chi ha rischiato invece di non esserci è Raffaele Iacobucci. “Mi hanno rubato la mia Pinarello, detta “Signora Pina”, due giorni fa – spiega il “Marsicano” – al lavoro, un signore ha sentito la mia storia e ha voluto per forza prestarmi la Bianchi lasciatagli in eredità dal padre. Mi sono commosso e cercherò di “onorarla” al meglio”. La bici è anche questo. Solidarietà. 

… E DELLE TRAGEDIE - A proposito, domenica alla Campagnolo si pedalerà anche per i terremotati di Amatrice. Gianluca Franconi è un altro dei nove del team e viene proprio dal paese laziale devastato dai crolli. “E’ un’iniziativa splendida, l’importante è esserci e cercare di arrivare fino in fondo”. Lo spirito del ciclismo è tutto qui.

 


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