Tour de France, Jungels e gli effetti del pavè: «L'inferno del nord»

Sangue ed escoriazioni lungo tutto il corpo: il ciclista lussemburghese della QuickStep Floors ha pubblicato una sua foto dopo la caduta a Roubaix
Tour de France, Jungels e gli effetti del pavè: «L'inferno del nord»
4 min

ROMA - I segni del pavè. Croce e delizia del grande ciclismo in terra francese. Li ha postati Bob Jungels, il lussemburghese della QuickStep Floors che occupa la quarta posizione in classifica generale al Tour, e sono segni rossi di sangue e graffi, escoriazioni varie sulle braccia e sulle spalle, lungo la schiena, segni dolorosi e emblematici della durezza del percorso. Jungels ha pubblicato una foto di sè stesso, senza maglietta e con le gambe scoperte, e soprattutto macchie di sangue dappertutto, scattata subito dopo la nona tappa, domenica, a Roubaix. Con ironia il corridore ha commentato «Di ritorno dall'inferno del nord», per dire del terribile fondo stradale di ciottoli sconnessi della storica Roubaix che ogni anno causa di cadute rovinose. Sabato il pavè ha lasciato il segno anche sulla classifica del Tour: Richie Porte, l'australiano della Bmc, fra i candidati alla vittoria finale, è caduto malamente, clavicola rotta, Tour finito. Male pure il secondo capitano della Bmc, cade e si rialza, ma accusa 6 minuti di ritardo all'arrivo. Fra rotture meccaniche, forature e cadute, si contano un'ottantina di vittime. 

 

LA TAPPA ODIERNA - Dopo la giornata di riposo, i ciclisti saranno impegnati per i prossimi tre giorni con le vette delle Alpi. La 10ª tappa è la prima di montagna del Tour con un percorso di 158.5 km tra Annecy e Le Grand-Bornand fatto di sali e scendi. Punti determinanti della tappa saranno il Col de Romme, dove i ciclisti affronteranno 8.8 km con una pendendza media di quasi il 9%, e il Col de la Colombière con i suoi 7.5 km al 8,5%.


© RIPRODUZIONE RISERVATA