ROMA – Francesco Molinari guadagna una posizione nel The Players Championship, torneo del PGA Tour, salendo così al 5° posto dopo aver completato il suo terzo giro in par. Il suo ritardo dal leader, l’australiano Jason Day è di 5 colpi (-14:66,69,72), mentre un solo colpo separa l’italiano dal terzetto al secondo posto provvisorio composto dal giapponese Hideki Matsuyama, dall’americano Ken Duke e dal tedesco Alex Cejka.
Buona prestazione da parte di Molinari (-9: 66-69-72), specie se si considera che il terzo giro è stato difficile per tutti a causa del cambio di condizione dei green, diventati più duri e veloci. Solo 6 sono riusciti a scendere sotto il par. Tuttavia dispiace pensare che ad una buca dal termine l’italiano condivideva la seconda posizione in classifica. Purtroppo sul tee della 18, un par 4 costeggiato da un lago lungo tutto il lato di sinistra, l’eccessivo desiderio di evitare l’ostacolo lo ha indotto ad un drive che è finito nel rough di destra costringendolo quindi ad un colpo di avvicinamento e al conseguente bogey. Ma dispiace ancora di più ripensando al birdie realizzato sull’iconica buca 17, un isolotto che accoglie il green del par 3, grazie ad un preciso ferro finito a 2,5 metri dall’asta. In conclusione quindi tre birdie e tre bogey nel suo terzo giro e la possibilità di giocarsi un torneo importante, ma soprattutto di migliorare la sua posizione in classifica nella Fedex Cup e mantenere la carta per il prossimo anno.
Per la vittoria finale Jason Day resta ampiamente favorito. Il numero 1 al mondo, dopo aver terminato uno dei suoi peggiori giri, resta comunque al comando con quattro colpi. Lui stesso ha dichiarato che non ha intenzione di essere troppo aggressivo nella giornata conclusiva tenuto conto del vantaggio accumulato. Anche perché, se il campo dovesse rimanere così difficile, per gli avversari sarà dura recuperare tanti colpi.
La sintesi di Francesco Molianri al termine della gara: “Una giornata veramente difficile, ma credo lo sia stata per tutti. Il par è un risultato soddisfacente, perché è vero che si poteva ottenere uno score di almeno un paio di colpi sotto par, ma era altrettanto facile finire sopra senza mantenere la massima concentrazione in ogni momento. Complessivamente ho giocato bene e sono in ottima posizione. I green hanno creato parecchie complicazioni. Non era facile avvicinarsi alla buca ed era anche difficoltoso chiudere con i due canonici putt da distanze brevi. Domani tutto penderà dalle condizioni del campo: se sarà come oggi può succedere di tutto”