Golf, vittoria di Chris Wood con suspence a Londra

Al Wentworh Club vince l'inglese Chris Wood, Renato Paratore 43°
Golf, quanta gente a Londra! Che spettacolo
Maurizio Della Camera
4 min

ROMA – Il golf è un gioco di tecnica e testa, soprattutto di testa. Oggi Crish Wood, inglese di 28 anni da Bristol, ne ha dato l’ennesima riprova, semmai ce ne fosse stato bisogno, vincendo il BMW PGA Championship.

In un twitt ha detto “Oggi ho dimostrato quanto difficile sia vincere un torneo di golf”.

Al termine delle prime nove buche, dopo 4 birdie e un eagle, era in testa di quattro colpi sul sorprendente svedese Rikard Karlberg, che era sì secondo, ma anche ormai in clubhouse dopo un fantastico giro in 65 colpi. Quelli partiti davanti, l’australiano Hend e gli inglesi Hatton e Westwood erano già precipitati indietro (chiuderanno rispettivamente l’ultimo giro con 78, 75 e 76 colpi), mentre il connazionale Willett, pur difendendosi avendo chiuso le prime nove buche in par, restava indietro di sei colpi.

Poi è arrivata la prima incrinatura nel solido gioco finora dimostrato da Wood, un tee shot errante alla 10 produce il primo bogey, prontamente recuperato da un birdie alla buca successiva. Poi ancora un drive impreciso alla 12, la seconda crepa, ma salva il par. Ma nella testa di Wood qualcosa frullava perché dal 14 alla 17 arrivano tre bogey e la paura di perdere monta. Un solo colpo lo separava ancora da Karlberg. Tutti erano pronti a scommettere che ormai l’inglese era mentalmente a pezzi e che sarebbe quantomeno andato al playoff. Invece no, come se nulla fosse accaduto Crish Wood chiude agevolmente in par l’ultima buca e vince il suo terzo titolo con un finale di -9. Una vittoria sofferta ma meritata grazie all’alto livello medio espresso dall’inglese. I suoi score, 72-70-68-69, dimostrano la solidità del gioco prodotto in questo torneo.

Danny Willett, arrivato alla fine 3° con -6, non potrà che rammaricarsi dell’occasione sprecata. Come la settimana scorsa un giro rovinoso, questa volta quello del sabato, gli ha precluso la possibilità di lottare fino in h fondo per la vittoria. Del resto, quello che la sorte gli ha regalato, un master, ora lo sta restituendo. Ad Augusta il crollo di Spieth gli aveva lasciato la porta aperta verso la vittoria. Oggi è lui che sta offrendo agli altri delle belle opportunità. Però è sempre lì tra i primi. Un osso duro per tutti e un campione autentico.

Gli italiani? Altra occasione persa. Edoardo Molinari, che ben aveva fatto nei primi tre giri, oggi è incappato in una giornata no, decisamente no. Mosso dal desiderio di far bene prima, e di recuperare dopo, ha segnato un impietoso 82 di giornata che lo hanno fatto precipitare al 65° posto. Ancora una volta è mancata

Francesco Molinari, privo di stimoli dopo il 75 di ieri, ha chiuso con lo stesso punteggio, segnando di tutto sul suo score: dall’eagle al doppio bogey. Ha chiuso al 55°posto. Torneo da dimenticare, voltare pagina e guardare avanti con fiducia. Lui ne è capace.

Bene invece Renato Paratore che è riuscito a trovare la concentrazione giusta. Segnando un 73 ha rimontato altre sei posizioni nella classifica generale, punti preziosi per lui. Per tutto il torneo ha mantenuto un livello di gioco abbastanza costante, sia nel punteggio, 73-72-72-73, sia nell’evoluzione delle buche: 13 bogey, 11 birdie, 1 eagle e un solo doppio bogey nel corso dei quattro giorni. Una condotta di gioco saggia che sono convinto porterà il giovane romano a dei buoni risultati.  


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