Golf, World Cup: lo spettacolo del Mondiale

Torna il torneo a squadre per nazioni. In campo Manassero e Francesco Molinari
Golf, World Cup: lo spettacolo del Mondiale© Getty Images
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ROMA - L’ultimo anno è stato particolarmente ricco di emozioni per il golf italiano. A breve cadrà l’anniversario dell’assegnazione al nostro Paese della Ryder Cup 2022, abbiamo portato 7 giocatori sul tour maggiore, siamo tornati a vincere l’Open di casa grazie a Francesco Molinari e abbiamo due giocatori nel gran finale della Race to Dubai che si sta svolgendo in questi giorni al Jumeirah Golf Estates. Cosa chiedere di più? Qualcosa ci sarebbe e rappresenterebbe una ciliegina sulla torta quanto mai gustosa: riportare in Italia la World Cup of Golf sette anni dopo il trionfo dei fratelli Molinari in Cina. La World Cup non sarà il Masters di Augusta per i giocatori e non sarà neanche la Ryder Cup per impatto mediatico ma è comunque un evento in cui si scende in campo per rappresentare il proprio Paese, con tutte le implicazioni emozionali che ciò comporta e con la possibilità di laurearsi, per certi versi, campioni del mondo.

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COSI’ IN CAMPO - 28 coppie rappresentano altrettante nazioni e una formula di gioco che richiama proprio la Ryder Cup, in questo caso con i foursome e i fourball che si alternano nei quattro giorni di gara, al termine dei quali vince la coppia che impiega meno colpi per completare le 72 buche. Così come accaduto in estate per l’Olimpiade, anche la World Cup sarà orfana di molti campioni che avrebbero avuto il diritto di gioco ma hanno preferito concentrarsi su altri impegni o su un po’ di riposo al termine di una stagione infinita. Tuttavia il field resta di altissimo livello, con alcune coppie che spiccano e non possono sfuggire al ruolo di favorite per il titolo. Certamente gli americani Ricky Fowler e Jimmy Walker, probabilmente gli inglesi Chris Wood e Andy Sullivan e gli australiani Adam Scott e Marc Leishman (pesa l’assenza di Jason Day, campione uscente). Come outsiders, attenzione alla coppia thailandese Jaidee-Aphibarnrath, ai bombardieri belgi Pieters e Colsaerts o alla coppia irlandese Lowry- McDowell.

GLI AZZURRI - E i nostri? La stagione di Francesco Molinari e Matteo Manassero può far certamente sperare. Il primo è stato sensazionale in Europa e bravissimo negli Stati Uniti, il secondo si è riaffacciato nel golf dei campioni, di cui deve far parte e per un soffio ha mancato la qualificazione al DP World Tour di Dubai. Entrambi si sono detti particolarmente compatibili come gioco e fiduciosi di poter sfornare una prestazione notevole e, sulla carta, non possiamo che condividere il concetto. Il gioco lungo di Francesco abbinato all’abilità intorno al green di Matteo potrebbe essere un mix letale. Non ci resta che attendere il 24 novembre, quando le 28 coppie si sfideranno sul percorso del Kingston Heath Golf Club di Melbourne, sperando di veder sventolare il tricolore e di ascoltare l’inno di Mameli.


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