Ippica, Tar Lazio: niente riduzione corse

Accolto il ricorso presentato dalle categorie ippiche contro il decreto che imponeva una drastica riduzione del numero delle corse nell'arco di tre anni
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ROMA - Il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dalle categorie ippiche contro il Decreto del 31 gennaio 2013 che imponeva una drastica riduzione del numero delle corse nell'arco di tre anni e il dilazionamento dei crediti vantati dagli operatori del settore relativamente ai premi del 2012. "Il decreto del 31 gennaio 2013 dimostra carattere di illegittimità e va, conseguentemente, anato - si legge nella sentenza del tribunale amministrativo - dimostrandosi illegittima, si ribadisce, non già l’articolazione pluriennale del soddisfacimento delle pretese creditorie vantate (dapprima nei confronti di Assi, quindi) rispetto all’Autorità ministeriale intimata, quanto, piuttosto, la mancata previsione di interessi moratori che, in presenza dell’attuale piena esigibilità dei crediti, consentano la preservazione dell’utilità economica in essi incorporata".

A questo punto il Decreto in questione perde di validità e andrà "riscritto". Attilio D'Alesio portavoce della rappresentanza Unitaria, tra i principali attori del ricorso, auspica che ciò venga fatto passando attraverso un tavolo di concertazione al Ministero che tenga conto della voce delle categorie interessate. Il Tar, nell'accogliere il ricorso e dichiarandone i caratteri di ilegittimità, ha anche chiesto ai Ministeri competenti chiarimenti entro 60 giorni che motivino il taglio delle giornate di corse. Riguardo al dilazionamento in tre anni dei debiti nei confronti degli operatori il tribunale afferma che tale procedura non è "legittima" se non si prevedono interessi e more. In ogni caso il Tar ha anche fissato una nuova udienza per la trattazione pubblica della materia il 29 ottobre 2014.


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