Ippica, le categorie contro i tagli

Il settore è sempre più in affanno, gli ippodromi e le altre associazioni sollecitano un confronto con le istituzioni. Rischio default nel 2016
Ippica, le categorie contro i tagli
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Dopo la lettera inviata il 13 novembre scorso al premier Matteo Renzi, gli ippodromi italiani e altre categorie ippiche hanno tenuto in mattinata una conferenza stampa a Roma (nella foto HG Roma) nella quale hanno esposto la difficilissima situazione che da tempo sta vivendo l'intero settore e che sembra destinata ad aggravarsi con l'anno nuovo. Compatte, le associazioni che hanno dato vita all'incontro hanno lanciato un comune grido di allarme: «Il Governo ci ascolti o sarà la fine». Sollecitano infatti le istituzioni a rinunciare agli ulteriori tagli annunciati per il 2016 alle risorse destinate al comparto (si parla di venti milioni o anche più rispetto al 2015, nonostante le stesse cifre garantite complessivamente invece dal Mef al Mipaaf), auspicando invece un autentico rilancio dello stesso (magari con il piano-Zaia ormai datato 2009…) anche attraverso la sospirata riforma delle scommesse Diversamente, hanno dichiarato che non potranno più garantire l'attività, specie accettando la nuova convenzione proposta dal Mipaaf. Nel qual caso si andrebbe verso lo stop dell'attività e addirittura il possibile default dell'intero comparto. «Forse è il caso di ripetere ancora una volta che se nessuno, tra chi deve governare questo settore insieme a noi, avrà la voglia di ascoltarci, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali dichiarerà la chiusura dell’ippica», sono state le parole di chiusura di Elio Pautasso, presidente di FederIppodromi.


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