La Campania riparte al trotto Roma invece rischia grosso

Stop allo... stop dei partenti: venerdì si corre a Napoli. Il Comune ha bisogno di tempo per studiare la documentazione su Capannelle chiesta a HippoGroup: tempi lunghi per la riapertura dell'ippodromo?
La Campania riparte al trotto Roma invece rischia grosso© HG Roma/Savi
di Mario Viggiani
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Una notizia buona e una cattiva, per l’ippica italiana. Quale volete per prima? Ma sì, cominciamo da quella buona, anche perché almeno (per ora?) è la conclusione positiva di una delle tante situazioni complicate di un comparto da tempo in perenne sofferenza.

CAMPANIA - La notizia buona è quella della ripartenza del trotto in Campania: gli operatori locali restano in agitazione, ma prendono atto delle iniziative ministeriali e dell’impegno ribadito dal ministro Gian Marco Centinaio per ovviare al forte ritardo del pagamento dei premi e mettono fine all’astensione dai partenti (verranno dichiarati quelli per le corse di venerdì a Napoli). Da notare che i comunicati di inizio e di conferma della protesta erano a nome dei rappresentanti di un paio di associazioni, invece quello di ieri portava le firme di cinque operatori del settore: bah...

A proposito del ministro, proprio ieri Centinaio ha usato parole forti sul problema dei premi arretrati: «Stiamo cercando di capire come accelerare i pagamenti perché non posso pensare che chi ha diritto di essere pagato venga pagato dopo otto mesi. Questo è impensabile e anche vergognoso. In questo momento il punto di debolezza del sistema è una macchina dello Stato e burocratica troppo lenta, sono i controlli infiniti. Siamo partiti con la ristrutturazione per quanto riguarda tutto il sistema delle corse, dei premi e quindi abbiamo eliminato il decreto che c'era precedentemente e ne abbiamo fatto uno nostro. Sono talmente convinto della mia mission sull'ippica che ho tenuto la delega per me».

ROMA - La notizia cattiva riguarda invece Roma. Ieri c’è stato il nuovo incontro tra Roma Capitale, proprietaria di Capannelle, e HippoGroup, gestore dell’ippodromo, dove le corse con il 2019 non hanno mai avuto inizio per il nodo dell’adeguamento del canone annuo da parte del Comune (da 66.000 a 2,4 milioni di euro). Come da richiesta del Comune, oltre ai bilanci degli anni 2016, 2017 e 2018 HippoGroup ha fornito anche una documentazione supplementare relativa i bilanci di 2013, 2014 e 2015, necessaria a quantificare “una equa indennità di detenzione qualificata” (definizione che sta sempre e comunque per... affitto) per l’ulteriore gestione transitoria ma anche a fissare i dettagli del nuovo bando di concorso per la riassegnazione della concessione dell’ippodromo, fino al quale (il termine orientativo per la sua pubblicazione è di un anno e mezzo) andrà appunto corrisposta l’equa indennità di cui sopra. Tuttavia Roma Capitale non ha formalizzato alcun verbale né per l’incontro del 31 gennaio (quando s’era parlato di definizione della vicenda entro fine febbraio) né per quello di ieri, e soprattutto dovrà emettere un bando per disporre di un esperto per l’esame dei bilanci e della documentazione  presentati da HippoGroup. Motivo per cui la stessa HippoGroup ha subito diffuso un duro comunicato in cui spiega che, a tutela dei propri soci e amministratori, suo malgrado si vede «costretta a portare avanti le operazioni di smobilizzo e messa in sicurezza delle sue attività, sospese nella speranza di ottenere certezze tuttora invece lontane», sollecitando l’intervento del ministro Centinaio ma anche della sindaca Virginia Raggi. L’aggravato stato delle cose rischia quindi concretamente di tenere bloccata l’attività delle corse a Capannelle ben oltre la fine di questo mese. Gli operatori ippici romani sono stati convocati dal Comune per venerdì: fino ad allora tutto resta così, ma se le corse non ripartiranno a marzo gli addetti ai lavori non resteranno fermi così...


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