Scozzoli: So che tornerò ma non chiedetemi quando

Al Settecolli di Roma solo 13° in batteria nei 100 rana dopo l'infortunio di 9 mesi fa. "Europei? Difficile, non mi vedo a non lottare per una medaglia"
di Attilio Crea
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ROMA - Sono passati nove mesi da quando il ginocchio di Fabio Scozzoli ha fatto crack. Il 4 settembre 2013, durante un allenamento a secco, si è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Una riabilitazione lunga,  sei mesi senza fare la gambata a rana e tanta forza di volontà per tornare a grandi livelli. Ma il cammino non è ancora compiuto. Ieri Scozzoli ha nuotato le batterie dei 100 rana al Settecolli chiudendo con il 13° tempo (1'02"69). «Il cronometro è solo un riferimento - ha detto -. Certe sensazioni sono ancora lontane. Non ci sono precedenti nel nuoto per calcolare i tempi di recupero di un infortunio come questo. Fossi stato un calciatore sarebbe stato diverso». La qualificazione all’Europeo di Berlino di agosto è quasi una chimera «Nei 100 non sarò pronto, nei 50 vedrò, ma non mi vedo a non combattere per una medaglia, a fare un europeo anonimo. Preferisco allora stare a casa a lavorare per preparare la stagione in corta».  Dal biondo platino dell’anno scorso al taglio da marine di quest’anno. «Un taglio da battaglia, una battaglia con me stesso, gli altri sono troppo lontani». Il sorriso è tirato, Fabio guarda al futuro. «Ottimista? Direi realista. So che tornerò, non so quanto ci vorrà». Due argenti mondiali nel 2011, l’oro iridato in corta nel 2012, la stella di Scozzoli non può essersi spenta.

Attilio Crea


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