Paltrinieri, fenomeno che impara dai propri errori

l 1.500 disegnato a Londra da Paltrinieri sfiora la perfezione tecnica. Tutt’altra cosa rispetto a tre settimane fa a Riccione, quando per la troppa voglia di fare Greg chiuse a 14’42”, otto secondi in più rispetto a ieri
Paltrinieri, fenomeno che impara dai propri errori© LaPresse
Paolo de Laurentiis
3 min

ROMA - Tre settimane per rimettere a posto le tessere del mosaico: è uscita un’opera d’arte. Il 1.500 disegnato a Londra da Paltrinieri sfiora la perfezione tecnica. Tutt’altra cosa rispetto a tre settimane fa a Riccione, quando per la troppa voglia di fare Greg chiuse a 14’42”, otto secondi in più rispetto a ieri. Era abbacchiato quel giorno, si sentiva bene in acqua (meglio di adesso) ma il cronometro gli aveva dato torto. Si è messo lì a ragionare, a confrontarsi con Morini: razionale come pochi, Paltrinieri voleva ritrovare la strada e capire. Ha capito. Il suo motore straordinario, unico al mondo, corre un solo rischio: andare fuori giri nei primi 300-400 metri. Venti giorni fa aggredì la gara come non aveva mai fatto prima: 55” e spiccioli ai 100, 1’53”82 ai 200. Troppo forte. Ieri, tanto per fare un confronto, il passaggio dei 200 è stato a 1’55”02 e mentre a Riccione la sua prova è andata in calando, a Londra è stato un crescendo continuo proprio grazie alla partenza più prudente: confrontando le due gare, l’aggancio c’è stato ai 600 metri.

Da lì in poi, Greg ha guadagnato l’enormità di otto secondi. Tutto facile? No, perché ieri Greg ha gareggiato da solo e ha potuto gestire le sue sensazioni senza guardarsi troppo intorno. A Rio non sarà così: la partenza (relativamente) prudente, che rispecchia e rispetta le sue caratteristiche , lo porterà a trovarsi nel gruppo almeno fino ai 500 metri. L’australiano Horton, il rivale al momento più temibile in attesa che Sun Yang ricompaia in chissà quali condizioni, quando ha nuotato 14’39 il mese scorso, fino ai 900 metri aveva parziali di poco inferiori a quelli visti ieri. Poi non ce l’ha fatta più. Senza dimenticare gli altri, che in una finale olimpica tenteranno la gara della vita cercando proprio di mettere in difficoltà il favorito che mai come ora è Paltrinieri. Il tempo di ieri, il secondo di sempre al mondo, dà però a Greg un grande vantaggio: la ragionevole certezza che nuotando la sua gara, senza farsi condizionare dagli altri i problemi non saranno i suoi, ma degli avversari che lo vedranno passare senza riuscire a fare niente.

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