Nuoto, ecco l'Italia per il Mondiale

I convocati per Budapest salgono a 22 (ripescati Scozzoli e Pirozzi), le staffette saranno completate a giugno. Paltrinieri niente acque libere, Pellegrini staffetta a dorso?
Nuoto, ecco l'Italia per il Mondiale© ANSA
Paolo de Laurentiis
6 min

ROMA - Salvo sorprese, saranno 22 i convocati per i prossimi campionati del mondo di nuoto, in programma a Budapest alla fine di luglio. La lista non è ancora ufficiale e uscirà a breve, ma è lecito supporre che ai 20 atleti che hanno centrato la qualificazione in occasione dei recenti campionati italiani assoluti di Riccione, guidati dal tris d’assi Paltrinieri-Detti-Pellegrini, si aggiungeranno solo due ripescati: Fabio Scozzoli e Stefania Pirozzi. I motivi sono tecnici e strategici: Scozzoli ha sfiorato di una manciata di centesimi la qualificazione sia nei 50 che nei 100 rana e può essere una valida riserva di Martinenghi nella staffetta 4x100 mista. Martinenghi è il numero uno, è in grande crescita ma è giovanissimo e debutta al mondiale. Scozzoli è una specie di usato sicuro che può gareggiare ad alto livello nelle prove individuali ed essere disponibile in staffetta se necessario. Stefania Pirozzi è dentro come terza staffettista della 4x200 che solo due anni fa a Kazan salì sul podio. Non ha centrato il tempo limite ma la quarta e la quinta sono lontane, in più può gareggiare dignitosamente nei 200 farfalla e nei 400 misti. Non ci sono altri nomi: il dt Cesare Butini ha tenuto fede agli impegni presi all’inizio della stagione e, a parte queste due eccezioni, ha fatto la squadra in base ai risultati del mese scorso a Riccione. Questo gruppo di atleti può programmare un ciclo di lavoro da qui ai campionati del mondo: a loro l’onore e l’onere di arrivare a fine luglio al massimo della forma.

DETTI. Il doppio bronzo di Rio, nei 400 e nei 1.500, è uno degli azzurri che ha il programma più fitto. Intanto - anche se era scontato - è una certezza il fatto che nuoterà i 1.500 ai mondiali anche se non li ha fatti a Riccione e quindi - tecnicamente - non sarebbe qualificato. Rinuncerà ai 200 stile libero proprio per dedicarsi a tutte le distanze più lunghe (oltre alla staffetta 4x200). Un programma fittissimo ma Detti può tornare da Budapest con una medaglie in tutte le gare a cui partecipa: 400-800-1.500.

 

PELLEGRINI. La vedremo di sicuro nei 100 e nei 200 stile libero. Poi sarà al servizio della squadra per le staffette con qualche possibile sorpresa: se non dovessero esserci scossoni in questa seconda parte della stagione, Federica potrebbe nuotare la frazione a dorso nella 4x100 mista lasciando la frazione a stile libero a Silvia Di Pietro. Un tetris che Butini metterà a punto dopo il Settecolli di fine giugno.

 

PALTRINIERI. Si dedicherà soltanto alla vasca: 800 e 1.500. Sta lavorando bene, è sereno, di buonumore e pronto per una grande seconda parte della stagione. Le acque libere, con la 10 chilometri, torneranno di moda alle Universiadi del mese di agosto. E’ un progetto a lunga scadenza (Tokyo 2020) che a lui piace molto e ha delle sfumature tecniche da affinare: 1.500 e 10mila sono un po’ come tonno e nutella, difficili abbinare, soprattutto al livello olimpico, strategicamente e tecnicamente. E’ una sfida nella quale Paltrinieri sguazza benissimo. Dopo il mondiale ci penserà, mentre l’amico Detti si dedicherà a qualche prova di Coppa del Mondo.

 

STAFFETTE. Sono le note dolenti, più o meno come a Rio. Al momento è completa la 4x100 stile libero maschile, con quattro atleti qualificati (e complimenti a Magnini, sui blocchi mondiali a 35 anni suonati). Ma le altre staffette brancolano e - sempre nel rispetto del regolamento - la somma verrà tirata dopo il Settecolli. I maschi: nella 4x100 mista siamo coperti a rana, farfalla e stile libero ma manca il dorsista. Nella 4x200 manca mezza squadra: Detti e Megli sono qualificati, ipotizzando la presenza di Magnini, manca comunque il quarto. Settore femminile: Pellegrini e Di Pietro sono dentro nella 4x100 stile libero, ne mancano due. Stessa cosa per la 4x200 anche se le staffettiste convocate sono già tre (Pellegrini-Mizzau e la ripescata Pirozzi): l’obiettivo sarebbe averne cinque perché la 4x200 si incrocia nel programma con i 100 stile libero della Pellegrini. L’opzione di emergenza potrebbe essere l’impiego della giovane Quadarella che però deve gestire 800 e 1.500 individuali. Nella staffetta mista, in assenza di segnali nel dorso, è buona l’ipotesi precedente: Pellegrini a dorso, Di Pietro a stile libero.

 

CASELLE VUOTE. Al momento sono parecchie ma si riempiranno: è vero che Dotto, tanto per fare un esempio, non ha fatto il tempo limite per la gara individuale dei 100 stile libero ma è il nostro numero uno, è lì per la staffetta e sarebbe una sorpresa vera non vederlo nella gara che gli ha dato l’oro europeo. Stesso discorso, probabilmente, per altre gare nelle quali gli staffettisti sono comunque presenti a Budapest. 

 

I probabili convocati per Budapest

Giacomo Carini (200 farfalla)

Piero Codia (100 farfalla; 4x100 mista) 

Gabriele Detti (200, 400 e 800 stile libero; staffetta 4x200)

Luca Dotto (4x100 sl; 4x100 mista)

Filippo Magnini (4x100 sl)

Nicolò Martinenghi (50 e 100 rana; 4x100 mista)

Filippo Megli (4x200)

Alessandro Miressi (4x100 sl)

Gregorio Paltrinieri (800 e 1.500)    

Luca Pizzini (200 rana)

Matteo Restivo (200 dorso)

Fabio Scozzoli (50 e 100 rana)

Federico Turrini (400 misti)

Ivano Vendrame (4x100 sl)

 

Ilaria Bianchi (4x100 mista)

Martina Carraro (50 rana)

Arianna Castiglioni (50 rana)

Silvia Di Pietro (100 stile libero; 4x100 sl)                  

Alice Mizzau (4x200)

Federica Pellegrini (100 e 200 stile libero; 4x100 sl; 4x200)

Stefania Pirozzi (4x200)

Simona Quadarella (800 e 1500)


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