Rugby, Rovigo "vede" uno scudetto atteso 25 anni

Domani al "Battaglini" finale rivincita contro i campioni del Calvisano. I veneti devono spezzare un clamoroso tabù
Rugby, Rovigo "vede" uno scudetto atteso 25 anni
Francesco Volpe
4 min

Rovigo contro Calvisano, come un anno fa. Solo che stavolta si giocherà al “Battaglini” (domani, sabato, alle ore 18; diretta su RaiSport 1). Un privilegio che i polesani si sono guadagnati con una stagione in crescendo, condotta su due fronti: l’Eccellenza e le Coppe europee. Per un totale di 28 partite: il più alto di qualsiasi altro club italiano. Il Rovigo di Filippo Frati non perde in campionato dal 20 dicembre (17-42 a Mogliano) e in tutta la regular-season è scivolato solo due volte. Domani avrà dalla sua il pubblico del “Battaglini”. Uno stadio che ribollirà d’entusiasmo. Attesi 6500 spettatori, un migliaio da Calvisano: è stato necessario montare una tribuna supplementare. Proprio il “Battaglini” però può essere il tallone d’Achille dei rossoblù polesani, che non vincono lo scudetto dal lontano 1990 e hanno perso proprio nel loro stadio feticcio due delle ultime tre finali disputate: quella per lo scudetto 2011 contro il Petrarca e quella per il Trofeo Eccellenza 2014 contro le Fiamme Oro. Nei Paesi anglosassoni direbbero che Rovigo domani giocherà con una scimmia sulla spalla. Nella fattispecie una scimmia delle dimensioni di un gorilla per la città più ovale d’Italia. Il fattore psicologico sarà il principale nemico dei veneti.
L’altro incubo è sin d’ora il pack del Calvisano di Gianluca Guidi (al passo d’addio, andrà alle Zebre), che lo scorso anno sgretolò la resistenza avversaria. Rovigo scattò 17-0 in 11 minuti, poi la mischia chiusa dei bresciani prese il sopravvento, producendo una meta tecnica, punizioni su punizioni e un giallo e un rosso al pilone veneto Quaglio. Sarà questa la chiave della finale del “Battaglini”: gli avanti del Calvisano contro la propensione al gioco del Rovigo, in un match dove i mediani di mischia italiani, Marcello Violi e Giorgio Bronzini, appaiono (udite, udite) di qualità superiore alle aperture straniere, l’oriundo argentino Luciano Rodriguez e il neozelandese Ben Seymour.

IL BILANCIO: In 51 partite di campionato, 28 vittorie del Rovigo, 2 pareggi, 21 vittorie del Calvisano

COSI' QUEST'ANNO: Calvisano - Rovigo 18-19, 13-44 (Eccellenza); Rovigo - Calvisano 17-17, 7-35 (qualificazioni Challenge Cup)

DA SEGUIRE: Matteo Ferro ed Edoardo Ruffolo a Rovigo, stranamente ignorati nella selezione dell’Italia emergenti; Marcello Violi e Gabriele Di Giulio del Calvisano, entrambi in odore di Zebre

LA SFIDA: Salvatore Costanzo, pilone destro del Calvisano, contro Nicola Quaglio, pilone sinistro del Rovigo

I NUMERI: 8 (i titoli vinti dal siciliano Costanzo tra Treviso e Calvisano: se ne conquista un altro diventa il giocatore più scudetto del Dopoguerra) e 25 (gli anni d’attesa di Rovigo, che non vince lo scudetto dal 1990: 18-9 al Treviso

Così in campo a Rovigo (domani, ore 18)
ROVIGO:
Basson; Menon, Majstorovic, Van Niekerk, McCann; L. Rodriguez, Bronzini; And. De Marchi, Caffini, E. Ruffolo; Ferro (cap), Boggiani; Roan, E. Ceccato, Quaglio. A disposizione: Mahoney, Balboni, Ravalle, Zanini, E. Lubian, Bortolussi, Farolini, Ngawini. All. F. Frati.
CALVISANO: Chiesa; G. Di Giulio, Bergamo, Castello (cap), Rokobaro; Seymour, M. Violi; Steyn, Mbandà, Belardo; Beccaris, Cavalieri; Costanzo, Ferraro, Morelli. A disposizione: Panico, Kalou, Gavazzi, Zdrilich, Ambrosio, Buscema, De Jager, Biancotti. All. Guidi.
Arbitro: Mitrea di Treviso.
In Tv:
diretta RaiSport 1, ore 18 



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