Tudor e All Blacks: “Born to Dare” 

Nati per osare: il motto della Maison Orologeria Tudor, sposa la fislosofia della squadra nazionale di Rugby più vincente di sempre
Tudor e All Blacks: “Born to Dare” 
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L’immagine, il fascino e il messaggio delle leggende dello sport, sono universali, e anche i non appassionati di una specifica disciplina ne rimangono incantati. È il caso, senza dubbio, degli All Blacks, la nazionale di rugby neozelandese, leader assoluta a livello mondiale (vanta il 77% di vittorie negli incontri internazionali), il cui mito, al di là dei successi sul terreno di gioco, è legato all’Haka, la danza tipica del popolo M?ori, che i giocatori eseguono nella versione denominata “Ka Mate” (È la morte), prima di ogni incontro, dal lontano 1888.

Si tratta di una composizione “suonata” con mani, piedi, gambe, corpo, voce e occhi, e tutti giocano la loro parte nell’esprimere la passione, il vigore e l’identità della razza. Non è una danza di guerra, come erroneamente si potrebbe pensare, ma una manifestazione di gioia e di dolore, nel contempo, un rituale che veicola un messaggio dell’anima attraverso le parole e gli atteggiamenti, pur se l’intento “sportivo” è quello d’intimorire gli avversari. “Ringa pakia!/Uma tiraha!/Turi whatia!/ Hope whai ake!/Waewae takahia kia kino!/Ka mate, ka mate!/Ka ora Ka ora! – Batti le mani contro le cosce!/Sbuffa con il petto!/Piega le ginocchia!/Lascia che i fianchi li seguano!/Pesta i piedi più forte che puoi!/ È la morte, è la morte!/ È la vita, è la vita! –“. Queste le parole della prima parte della danza, perfettamente in linea con il motto della Maison orologiera Tudor, ossia “Born to Dare” (Nati per Osare), della quale gli All Blacks sono ambasciatori.

L’obiettivo di Hans Wilsdorf, fondatore di Tudor (e di Rolex) era quello, fin dall’avvio del progetto, nel 1926, di realizzare orologi a un prezzo minore dei Rolex, ma con gli stessi connotati di affidabilità e resistenza alle condizioni più estreme. Un’eredità che, attualmente, è ben espressa dalla collezione Black Bay, con particolare riferimento alla serie Fifty-Eight, a sottolineare che risale proprio al 1958, il primo orologio subacqueo Tudor impermeabile fino a 200 metri. Era la referenza 7924, con corona di carica particolarmente sporgente (fu denominata “Big Crown”), parametro di riferimento anche per il Black Bay Dark, modello indossato dagli All Blacks, in acciaio PVD nero, a finitura satinata, da 41 mm; l’”all black” dell’orologio prosegue sulla lunetta girevole unidirezionale in acciaio PVD con disco graduato in alluminio anodizzato nero opaco (il triangolo rosso, in corrispondenza del riferimento per le misurazioni, è presente da sessant’anni sui subacquei della Maison), sulla corona serrata a vite e sul quadrante, contrappuntato da indici geometrici e applicati e dalle identificative lancette “snowflake”, apparse per la prima volta nel catalogo del marchio del 1969. Il movimento automatico di manifattura è il calibro MT5602, certificato cronometro C.O.S.C., con bilanciere ad inerzia variabile dotato di spirale in silicio, capace di 70 ore di riserva di carica. Il Black Bay Dark,  disponibile con bracciale in acciaio PVD nero, cinturino in pelle invecchiata o in tessuto jacquard grigio, fa parte della linea Heritage di Tudor: non poteva essere altrimenti, per sancire l’incontro fra due tradizioni prestigiose, entrambe avvezze a depositare costantemente il pallone in meta… 


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