Cardiff, il Sei Nazioni e quel carnevale in rosso

Viaggio per le strade della capitale del Galles, che si accende solo quando gioca la nazionale di rugby. Tra vecchi vinili dei Beatles e scommesse sulla prima ola
Cardiff, il Sei Nazioni e quel carnevale in rosso
di Francesco Volpe
3 min

INVIATO A CARDIFF
Da queste parti è Carnevale tutto l’anno. Beh, non proprio tutto, solo ogni volta che gioca il Galles. Quello ovale. Per vederlo arrivano dai quattro angoli del Principato. La stazione di Cardiff è a un tiro di schioppo dallo stadio e sin dalle prime ore della mattina i treni scaricano senza un attimo di tregua migliaia di tifosi, tutti rigorosamente vestiti di rosso. Le poche vie del centro si popolano di un’umanità varia ed eventuale. Statue viventi, volontari di cause più o meno nobili, artisti di strada, bagarini e venditori di qualsiasi cosa abbia un minimo di attinenza con l’evento. Tra gli oggetti più gettonati i cappelli gialli a forma di daffodil, il fiore di narciso, tra i simboli più cari ai gallesi.
    Il fiume rosso scorre nei pub, nelle agenzie di scommesse e nelle arcade, i mercati coperti nati per sconfiggere il maltempo, e va in pellegrinaggio alla statua di Gareth Edwards, il mediano di mischia del Galles della seconda Golden Era, l’età dell’oro degli anni Sessanta e Settanta, l’uomo che con la maglia dei Barbarians ha segnato agli All Blacks la “meta più bella di tutti i tempi”. L’anno scorso è andato in pensione, ahinoi, il vecchio negozio di libri sportivi d’epoca e usati - ci potevi acquistare l’annuario del rugby gallese del 1936 come la storia dei primi All Blacks, gli Originals del 1905 - ma resiste il venditore di vinili dell’Indoor Market di Trinity Street. Ci trovi di tutto, dai Doors agli Eagles, da Debbie Harry dei Blondie a Sting e i suoi Police. Con 25 sterline ti porti via un 33 giri di Madonna, ma per un singolo dei Beatles ce ne vogliono anche di più.
    Nelle agenzie di scommesse si punta su qualsiasi cosa, da chi segnerà la prima meta in Galles-Italia (George North è dato 5  a 1) alla squadra che beccherà il primo cartellino giallo (Italia… favorita: 3/4). Ma la proposta più folle l’ha lanciata Simon Thomas, giornalista del Western Mail: “Potrebbe meritare una puntata il minuto in cui oggi vedremo sulle tribune del Millennium la prima ola - che di solito scatta quando la partita o è terribilmente noiosa o decisa con largo anticipo - Io mi gioco il 25°”.
    Già, nessuno nel fiume rosso è disposto a scommettere una sterlina sui resti della povera Italia di Jacques Brunel, c.t. al tramonto. Neppure le centinaia di italiani che affollano i negozi, si scattano selfie su St Mary Street e continuano a colorare il Sei Nazioni d’azzurro ad onta dei risultati recenti.
    E’ mezzogiorno e mezza e il Carnevale di Cardiff comincia a spostarsi verso il Millennium. Il cielo è di piombo, ma non minaccia pioggia. Eppure sembra che il tetto del Millennium resterà chiuso. Qui dicono che lo aprono per permettere a Dio di vedere il Galles giocare. Oggi forse il Signore avrà di meglio da fare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA