Beach running: correre in spiaggia non è semplice

La corsa a contatto con la natura piace agli italiani ma ha delle controindicazioni
Beach running: correre in spiaggia non è semplice
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ROMA - E' proprio vero che con l'arrivo della bella stagione vogliono rimettersi tutti in forma. L'ansia per la prova costume è tanta e, se alcuni si iscrivono in palestra per affrontare le spiagge italiane, altri preferiscono correre all'aria aperta. Ma c'è chi non si preoccupa ancora e preferisce aspettare e fare running direttamente in costume. Gli italiani amano correre in spiaggia ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare: non è così semplice come si crede. 

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I PRO E I CONTRO - Ecco i benefici ma anche le difficoltà del running in spiaggia. Correre con il mare affianco, soprattutto nelle ore più silenziose della giornata, aiuta a liberare la mente e anche ad energizzare il corpo. Il runner, però, riscontra più fatica correndo sulla sabbia. Rispetto alla strada la spiaggia è cedevole e la meccanica di corsa  in sè è diversa. Se non si è abituati al natural running bisogna iniziare con cautela soprattutto per gli incidenti e infortuni muscolari che posso derivare dal carico sulla parte inferiore dei muscoli delle gambe. E' preferibile che i runners si approccino alla corsa in spiaggia sulla battigia, dove la superficie è più dura e stabile. Ma non è finita qui. E' sconsigliato correre nelle ore più calde delle giornate estive. La brezza marina inganna per quanto riguarda la percezione del calore, causando così insolazioni al runner. Chi pratica per la prima volta questo tipo di corsa deve usare necessariamente le scarpette. Correre a piedi nudi non è semplice come si pensa. Le scarpe offrono un grande sostegno alle articolazioni e scongiurano anche il rischio di ferite per schegge di vetro o conchiglie.


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