Il suo primo commento al traguardo sa un po' di liberazione: "Finalmente! Che bella questa medaglia da grande!". Xavier, infatti, dopo un titolo mondiale e un argento europeo tra gli juniores nel 2009 e svariati piazzamenti a squadre, non era mai riuscito a salire sul podio individuale nella categoria senior. "E' stata una vittoria davvero inaspettata. In cuor mio ci speravo, ma non pensavo di arrivare fino a tanto. Anche perché nell'ultima settimana ci si è messo in mezzo pure un problemino fisico risolto grazie al lavoro dei fisioterapisti. Per fortuna ho avuto l'opportunità di essere qui e potermela giocare".
In Slovenia è toccato a lui il ruolo di capitano dell'Italia Team: qualche piccolo rammarico per il titolo a squadre?
"Peccato davvero aver lasciato dopo tutti questi anni l'oro per team alla Francia. Bravi loro, ma noi siamo rimasti dietro di un niente, malgrado l'assenza dei gemelli Dematteis. Torneranno con noi per i Mondiali di Premana (30 agosto, ndr), non sarà facile in quel contesto, ma con il tifo di tutti possiamo puntare ad un altro podio a squadre. Vi aspettiamo!".
Il valdostano allenato da Paolo Germanetto ha già ben chiara la sua road-map per il futuro.
"Dicono che il 17 porti sfiga. Per me non è così anche perché è il numero della mia data di nascita (17 marzo 1990, ndr). Questo 2017 mi ha già portato tante belle cose: la vittoria agli Europei e a settembre mi sposo con Denise. Al viaggio di nozze, però, ci pensiamo a novembre. Andremo a fare un bel giro negli Stati Uniti e in Messico, ma prima c'è ancora qualche gara e, soprattutto, la vendemmia e la raccolta delle patate da fare".
Xavier veste la maglia dell'Atletica Valli Bergamasche Leffe e ha all'attivo dieci convocazioni in Nazionale, compresa quella in mezza maratona agli Europei di Amsterdam 2016.
"La montagna rappresenta le mie radici, ma l'anno prossimo in primavera voglio di nuovo mettermi alla prova sui 21km su strada per cercare di migliore il mio tempo (nel 2017 PB 1h04:47 a Praga dopo l'1h03:44 alla RomaOstia 2016, ndr)".