Kipchoge e la sfida da record a Berlin Marathon

Domenica la maratona tedesca con oltre 30mila al via. Davanti cìè una sfida tra tre grandi atleti che si giocano anche il primato mondiale
Kipchoge e la sfida da record a Berlin Marathon
5 min

BERLINO - Domenica c'è la Maratona di Berlino, mondiali di Londra a parte, senz'altro la maratona più attesa dell'anno perchè è qui che ancora una volta ci si gioca il primato mondiale. L'ultimo atto è stato ad opera del keniano Dennis Kimetto che nel 2014 fermò il cronometro sulle 2ore02'57", ennesimo record in una gara che sembra avere il percorso perfetto: strade larghe e piatte, clima perfetto, poche curve. 

Condizioni ambientali ideali che hanno permesso ad esempio al grande Paul Tergat di entrare nella storia. Nel 2003 fu il primo uomo a scendere sotto il muro delle 2ore05', fissando il nuovo record mondiale, finalmente ufficializzato dalla federazione mondiale, a 2ore04'57".

Da allora diversi i primati mondiali che sono stati fatti in questa magica maratona che conta più di 30mila presenze e tantissimi italiani al via compresa l'azzurra Anna Incerti. La maratona di domenica però sarà davvero speciale perchè a contendersi la vittoria, e magari il record, vi saranno tre atleti che chiamarli 'grandi' è quasi riduttivo, meglio forse omaggiarli di 'extraterrestri' quale aggettivo più appropriato.

Il candidato numero uno, quello che sembra avere davvero più chances degli altri due, sembra essere Eliud Kipchoge. 'Gli altri due' sono niente meno che la leggenda vivente etiope Kenenisa Bekele ed il connazionale Wilson Kipsang.

Kipchoge ha 33 anni, età quasi perfetta per un maratoneta, età che gli permette di avere un'esperienza alle spalle non comune. Nel 2003, diciottenne giovanissimo, era già in pista ai mondiali di atletica di Parigi ed irriverente si permise di battere in volata sui 5000 metri due campionissimi come Hicham El Guerrouy e Kenenisa Bekele. Sì sempre lui, lo stesso Bekele. Numerose altre le vittorie in questi anni per Kipchoge, medaglie e allori in pista quasi non si contano, mentre l'esordio in maratona è avvenuto solo nel 2013 con la vittoria in 2h05'30" ad Amburgo. In questo quariennio successi con tempi sempre stratosferici a Rotterdam, Chicago, Londra, Berlino e nel 2016 niente meno che Rio De Janeiro, ovvero l'oro olimpico. 

Kipchoge sembra il candidato numero uno alla vittoria e al record perchè poi questo record effettivamente l'ha anche già fatto. A maggio ha lasciato tutti a bocca aperta all'autodromo di Monza quando in occasione dell'operazione 'Breaking2' di Nike ha corso la maratona in 2h00'25", un tempo mai fatto da nessuno nella storia. Un crono non omologabile dalla federazione perchè in condizioni non regolamentari, come ad esempio il circuito non in linea e le lepri che si alternavano durante la durata dell'evento. Non fu una vera gara, fu una dimostrazione di quanto le calzature con il 'baffo' erano valide e la dimostrazione che l'uomo può o comunque potrà correre i mitici 42,195km sotto il muro delle 2 ore. Non ce la fece per soli 26", nessun muro abbattuto, però sicuramente ben due minuti e mezzo in meno del vero record mondiale li fece che a quelle velocità è poco meno di un chilometro.

Kipchoge ha recuperato da quell'immane sforzo e si è preparato da grande professionista per questa maratona di Berlino macinando oltre 200km divisi in 14 allenamenti ogni settimana. Ritmi forsennati per una resistenza fuori dal comune. Ma i sogni di maratona si conquistano così.

Domenica sulle strade di Berlino sarà comunque uno scontro fra giganti, la maratona delle maratone si potrebbe dire, con tre primati personali di questi tre moschettieri da birivdi: Kenenisa Bekele ha fatto la sua miglior gara in 2h03’03”, Wilson Kipsang in 2h03’13” ed invece Kipchoge si piazza proprio nel mezzo tra i due con 2h03'05". Domenica mattina il passato non conterà più, quando sei nella fatica di una maratona non conta cosa hai fatto in passato e le medaglie che ti sei guadagnato. Conta quanto resisti a quei ritmi per tuti i 42km, conta quanto ci credi quando ti trovi da solo dopo che anche l'ultima tua lepre che ti ha tirato fino al 30° chilometro mette la freccia e si ferma lasciandoti al tuo destino. E' lì che ci si gioca la vittoria ed il record. E per farlo tutto deve essere alla perfezione: temperatura, vento, gambe, ristori. E non basta ancora. Serve ripsettare una tattica studiata a tavolino da mesi, con passaggi cronometrici perfetti ai 10km (previsto 29'10 ogni 10k), una mezza maratona sui 61' al massimo. Compito delle lepri battere il tempo come metronomi su questi tempi e poi servirà la recita perfetta da parte del trio delle meraviglie che renderanno comunque grande la Berlin Marathon qualsiasi sia il risultato finale.


© RIPRODUZIONE RISERVATA