Mukammad, la scherma e l'hijab della Nike

La storia della schemitrice musulmana è la stessa di tante donne della sua stessa religione che devono portare il copricapo per gareggiare: con il nuovo modello della multinazionale americana i loro movimenti sono più facili.
Mukammad, la scherma e l'hijab della Nike
Andrea Ramazzotti
5 min

MILANO - Ibtihaj Muhammad, nata nel New jersey, atleta Nike e campionessa di scherma, è stata ammonita con cartellino molte volte per falsa partenza. “Prima ricevevo un avvertimento e poi un punto contro di me. Non so dirvi quante volte mi è capitato” racconta. “Allora dicevo all’arbitro “Oh, mi dispiace, non riesco a sentirla,” e pensavano che io stessi mentendo, ma non riuscivo davvero a sentire”. Questo accadeva perché Muhammad, che ha partecipato ai Giochi di Rio nel 2016 nella squadra statunitense, di solito gareggiava indossando un hijab per bambini, fatto di tessuto doppio georgette. “Se si bagna, la seta diventa davvero pesante e rigida” dice, descrivendo cosa provava quando il suo hijab si bagnava di sudore. “A quel punto mi impediva completamente di sentire”. Oltre a questo, il capo non si integrava bene con la sua divisa. Legava l’hijab dietro la testa e poi tirava davanti i lembi e li fissava con una spilla sotto il mento, in modo che rimanessero fermi nella giusta posizione sotto la maschera. Poi infilava il tessuto in più sotto al suo reggiseno sportivo per fissarlo ulteriormente. “So che è difficile da credere, ma mi sono vestita proprio così per tutta la mia carriera da atleta” afferma. Inutile dire che indossare un hijab tradizionale durante una gara non era proprio l’ideale, ma Muhammad e altre atlete non avevano molta scelta. Trovare un hijab che andasse bene per un certo sport era una impresa titanica: “Ricordo di averne avuti solo alcuni e qualche volta non riuscivo a trovare quelli che mi piacevano di più. Quando andavo a scuola, dovevo portare sempre con me una lettera del mio imam che diceva che indossare il mio copricapo religioso durante le ore di sport era una cosa sicura. Le mie allenatrici dovevano averlo con loro sempre” dice Muhammad.

SOLUZIONE - Muhammad non è stata l’unica atleta a dover affrontare queste situazioni. I designer Nike hanno incontrato numerose atlete che hanno sollevato molti problemi di disponibilità e di performance associati all’indossare un hijab tradizionale per fare sport. Questi incontri hanno portato alla creazione di un prototipo di hijab sportivo. Il prototipo è stato allora affidato per un test alla sollevatrice di pesi Amna Al Haddad e la pattinatrice Zahra Lari, entrambe provenienti dagli Emirati Arabi Uniti. Atlete comuni provenienti da tutto il Medio Oriente, incluse le runner Manal Rostom, coach del Nike Run Club a Dubai, e Zeina Nassar, una pugilessa tedesca, hanno anche potuto testare l'hijab. Nike ha raccolto sia il feedback relativo alle prestazioni delle atlete sia le loro reazioni sull'aspetto esteriore del capo. Le donne sono ritornate con un’ampia gamma di riscontri, la maggior parte dei quali puntavano al desiderio di un capo ancora più leggero, morbido e traspirante. I designer Nike Pro, responsabili di creare gli strati di base (lo strato più vicino alla pelle) per le atlete hanno studiato come rendere invisibile un hijab da performance e hanno prodotto più prototipi tenendo questo obiettivo a mente. A partire da qui, hanno migliorato i prototipi, ricevendo una risposta entusiasta e una richiesta finale di modificare la forma in modo da adattarlo ad una serie di forme di viso diverse. I designer hanno realizzato due misure per la testa, XS/S e M/L (piuttosto che inserire un meccanismo di adattamento che lo avrebbe reso più pesante). Dopo un’ulteriore analisi dei dettagli e aver condotto ulteriori test di vestibilità, il Nike Pro Performance Hijab era pronto. Muhammad ha sperimentato il capo nell’agosto 2017. “È stato veramente pazzesco: quando ho provato il Nike Pro Hijab, mi sono subito resa conto di quanto il mio hijab precedente ostacolasse le mie prestazioni,” dice Muhammad. “Improvvisamente riuscivo a sentire, non avevo così caldo e il mio corpo era in grado di raffreddarsi meglio e più rapidamente. Penso che un hijab sportivo possa contribuire al progresso della discussione sugli hijab in generale e sulle donne musulmane che si avvicinano allo sport.” Muhammad non è la sola a pensarla così. Per molte atlete che indossano l’hijab, Nike Pro Hijab è molto molto di più di un semplice capo da performance. “Mi spinge a raggiungere vette più alte e a correre per distanze più lunghe,” dice Rostom che ha recentemente corso la Maratona di New York indossando Nike Pro Hijab “e credo che servirà ad ispirare le ragazze di tutto il mondo a seguire la loro passione per lo sport”. Per Lari, Pro Hijab è un simbolo di empowerment. "È un promemoria per noi donne musulmane che possiamo ottenere qualsiasi cosa nel mondo", dice. "Quello che Nike ha fatto per le atlete musulmane è un sogno che non avremmo mai pensato potesse accadere". Nike Pro Hijab è disponibile dall’1 dicembre in nero e ossidiana presso negozi selezionati in Europa, Nord Africa, Nord America e Medio Oriente. Altri colori, tra cui bianco e grigio, saranno lanciati a gennaio su nike.com e presso rivenditori selezionati in più di 20 paesi diversi.


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