Inaugurata a Roma la palestra per i tuffi

Questa mattina il taglio del nastro della nuova struttura al centro di preparazione olimpica Giulio Onesti, nata dalla collaborazione tra Coni Servizi e Federnuoto
Paolo de Laurentiis
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ROMA - Ritorno al futuro, pure nei tuffi. Questa mattina all’Acquacetosa, a Roma, è stata inaugurata la nuova palestra per i tuffi, nata nella struttura che una trentina di anni fa ospitava la piscina da 25 metri dedicata al nuoto e… la palestra per i tuffi, con tanto di buca piena di gommapiuma per gli esercizi a secco. Oggi tutta la struttura è stata riconvertita e dedicata solo ed esclusivamente agli azzurri allenati da Giorgio Cagnotto: sulla vasca da 25 metri, svuotata, è stata creata la palestra per gli esercizi a secco e resta attiva, poco distante, la piscina con trampolini e piattaforme.  Se il centro sportivo Giulio Onesti è sotto la gestione del Coni è normale che una struttura per i tuffi venga usata da atleti della Federnuoto. Coni e Fin…

Ufficialmente fanno scintille e invece insieme hanno sfornato un gioiello di tecnologia applicata allo sport  («Al livello dei cinesi», garantisce Giorgio Cagnotto). Ieri la cerimonia di inaugurazione, con taglio del nastro da parte di Tania Cagnotto, alla presenza di Barelli, presidente Fin e Carlo Mornati, vice segretario del Coni e responsabile della preparazione Olimpica. La struttura è composta da una buca per gli allenamenti a secco (che nella preparazione incide per il 70%) con due trampolini e una piccola piattaforma, tappeto elastico e pedana facilitata. Nella piscina vicino, la vasca ha piattaforme fino a dieci metri e trampolini da uno e tre metri, con la possibilità di fare riprese video esterne e subacquee per analizzare immediatamente il gesto tecnico.

Tutti contenti, dai dirigenti («Ringrazio Mornati - dice Barelli - questa palestra dovrebbe portare il suo nome per tutto quello che ha fatto per realizzarla». «Era un impegno che avevamo preso - la replica - è bello vedere che sarà sfruttata al massimo») agli atleti: «Una palestra bellissima - dice Tania Cagnotto - l’ideale per lavorare in serenità soprattutto con i giovani e dare solidità al movimento. Certo, poi servono anche tante altre cose: gli allenatori, la voglia dei ragazzi di allenarsi e anche il supporto dei genitori». L’azzurra ha confermato il ritiro dopo Rio («Sì, vorrei fare altro, vedremo») e aspetta con serenità la scelta per la portabandiera olimpica: «Dovesse toccare a me sarebbe un onore immenso, so che ci sono altri atleti che lo meritano - il riferimento è soprattutto a Federica Pellegrini - e se dovessero essere scelti loro, sfilerò subito dietro senza problemi». Un pensiero anche per Carolina Kostner: «Sono felice che possa tornare a gareggiare, era un’assurdità vederla ferma…».


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