Stefano Piccirillo: "Ecco la mia Gretest Iz, così come si legge"

La storica voce della radio italiana presenta il suo libro: "Quindici capitoli dedicati ai quindici brani che ho amato di più. Un racconto per ognuno di essi, più uno bonus"
Stefano Piccirillo: "Ecco la mia Gretest Iz, così come si legge"
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ROMA - Sembra una compilation ma non lo è affatto. Quindici brani più uno bonus, una sorta di colonna sonora per raccontare attraverso la musica un percorso di vita diviso in episodi, tanti quanti i brani presenti. Eccolo “Gretest Iz, canzoni e vita” (Alessandro Polidoro Editore), il libro di Stefano Piccirillo, storica voce della radio italiana, che in quanto ad originalità non è secondo a nessuno. La curiosità non è solo in questo album a parole ma anche nei titoli dei brani inglesi che sono scritti esattamente come si pronunciano in italiano.

L’ELENCO DEI BRANI - Ecco quindi comparire uno dopo l’altro Gud Taims degli Scik, Survaivor di Maik Frensis; Ior so vein di Carli Saimon; Du iu tinc am secsi di Rod Stiuart; Iros di Devid Baui; A te di Giovanotti; Tru degli Spandau Ballett; Nait fiver dei Bi Gis; D’ ferst picciur ov iu dei Lotus Iters; Ior song di Elton Gion; Intu d’ gruv di Madonna; Ogni volta di Antonello Venditti; Evrifing Caunz dei Depesc Mod; Meraviglioso di Domenico Modugno (nella versione dei Negramaro) e La distanza di un amore di Alecs Baroni.

LE PAROLE DELLO SCRITTORE - La scelta di scrivere un libro diviso per canzoni è semplice - racconta Piccirillo - succede spesso che una canzone ci riporti col pensiero ad un preciso istante della nostra vita, i ricordi imprecisi si mescolano a particolari fantasiosi. Ho preso questi 15 brani, i miei preferiti ed ho trasformato ognuno in un racconto breve. Il protagonista sono io, o meglio “Steven”, il mio alter ego, l’altra parte di me. Alcune sono storie vere, altre di fantasia, altre ancora sono un po’ e un po’. Come il testo di una canzone, a volte ci immedesimiamo in una sola frase, altre volte pare racconti interamente la nostra storia”.

LA STORIA - Le tracce di questo libro – è scritto in copertina - hanno un doppio significato: all’orecchio sono le canzoni che affollano i giorni di Steven, la colonna sonora di una vita; all’occhio sono le orme lasciate lungo la strada, segnate da volti amici e non, da amori passionali o fugaci e dalle emozioni, quelle da dominare o quelle a cui ci si lascia andare. La prefazione del volume è affidata ad un altro grande nome della radio, Pippo Pelo. “In questo romanzo - scrive - grazie a Stefano, con lo scorrere delle pagine molti di noi troveranno un modo per dare un senso diverso a tanti pezzi che hanno scandito il nostro tempo accompagnandone spesso momenti memorabili. Un libro ha il compito di lasciare qualcosa di indelebile in ognuno dei suoi lettori e le storie di Steven ci regaleranno un nuovo sguardo sulla colonna sonora della nostra vita”.


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